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Gazzettino-Rovigo: Una legge inutile

SINDACATI Duri attacchi: Legge inutile Una legge inutile, che danneggia la scuola pubblica e le famiglie degli alunni che la frequentano. È questo il giudizio unanime dei sindacati confede...

15/03/2003
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Il Gazzettino

SINDACATI
Duri attacchi: Legge inutile
Una legge inutile, che danneggia la scuola pubblica e le famiglie degli alunni che la frequentano. È questo il giudizio unanime dei sindacati confederali della scuola, che non capiscono la soddisfazione del ministro Moratti per l'avvio della riforma scolastica. "Non condividiamo questa legge delega nel metodo - iniziaValeria Cittadin della Cisl scuola - soprattutto per quanto riguarda l'introduzione dell'anticipo e il sistema duale di istruzione e formazione professionale, che presenta ambiguità che possono portare discriminazione tra gli studenti. Anche la precocità dell'orientamento ci lascia dubbiosi, visto che rischia di mettere a repentaglio l'importanza nazionale della scuola del nostro Paese. Questa riforma, inoltre, introduce nuovi scenari per le professionalità che si troveranno nella scuola. Le situazioni di lavoro ipotizzabili inducono ancora di più a concludere la definizione del contratto per il comparto scuola, senza il quale si avrà, oltre allo sciopero del 24 marzo, ulteriori mobilitazioni". Questo è un punto critico per i sindacati. Il ministro Moratti ha infatti dichiarato che la riforma partirà scaglionata, visto che mancano i fondi, ma questo fa supporre che non ci sono fondi nemmeno per il rinnovo del contratto del personale docente e Ata. "A questo punto mi domando se dovremo firmare una cambiale in bianco per il rinnovo del contratto - si allacciaTeresa Bradiani della Cgil - se per la riforma non ci sono fondi, figuriamoci per il contratto. Siamo contrari a questa legge delega perché, al contrario di quanto dicono il ministro e il presidente del consiglio, non si tratta della riforma migliore degli ultimi ottanta anni. Ce ne sono state di migliori, mentre questa sta riportando la scuola indietro. Il primo punto negativo, poi, è l'abolizione all'obbligo scolastico e l'introduzione del diritto - dovere allo studio. Così si mandano a monte anni di sperimentazioni e di progetti di percorso individuali, mettendo in difficoltà la scuola pubblica". "Stiamo scrivendo una pagina nera nella storia della scuola italiana - concludeBertilla Gregnanin della Uil - speriamo che i decreti esplicativi riescano a rendere comunque più agibile il sistema scolastico. Purtroppo si sta tornando indietro e rimettendo in discussione tutta la scuola pubblica nazionale. L'unica positività di questa riforma, è che ha mantenuto l'unità nazionale dei programmi scolastici. Se interverrà la Devoluzione, però, avremo un programma di studio per ogni regione. Uno sfacelo".
Maria Benedetta Errigo


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