Gazzettino-Rovigo-Riforma e tagli penalizzano l'istruzione

Riforma e tagli penalizzano l'istruzione
I sindacati criticano l'anticipo dello studio, la riduzione dell'orario e la divisione delle superiori
Le segreterie provinciali dei sindacati scuola e Snals hanno tratto le loro conclusioni sull'incontro organizzato nei giorni scorsi, cui hanno partecipato gli onorevoli Luca Bellotti e Gabriele Frigato. Molta la carne al fuoco, visto che gli argomenti in discussione riguardavano la riforma della scuola, la Finanziaria e le sue ripercussioni per la scuola pubblica e le conseguenti prospettive future.
"Il dibattito ha evidenziato il disagio dei lavoratori della scuola - si legge nel documento unitario - dovuto a una mancanza di investimenti, a tagli indiscriminati e ingiustificati che penalizzano fortemente la qualità del sistema scolastico pubblico e la professionalità di chi vi opera". Per quanto riguarda la riforma morattiana, sono stati molti i punti criticati e che non offrono alcuna garanzia di sicurezza. "Siamo contro all'anticipo a due anni e mezzo per la scuola materna - proseguono le segreterie provinciali - in questo modo, la scuola da luogo di educazione si trasformerebbe in luogo di assistenza. Anche il ritorno all'insegnante unico per la scuola elementare ci lascia perplessi. Per la scuola media non capiamo la riduzione dell'orario, come anche la biforcazione della scuola superiore in licei e istruzione professionale, che impedisce lo scopo della riforma stessa, rendendo difficile la realizzazione dell'eventuale cambiamento di percorso da parte dello studente. Aspettiamo anche di avere maggiori informazioni sulla regionalizzazione dell'istruzione pubblica".

Sulla Finanziaria la discussione è ancora più accesa. Cgil, Cisl, Uil e Snals puntano soprattutto ad acquisire informazione sulla mancanza di tutele per i dispensati per motivi di salute. "Sono molte le categorie da tutelare - proseguono - in Finanziaria è discussa anche la riduzione del 6 per cento del personale collaboratore scolastico, a favore della terziarizzazione, che non garantirebbe quantità, qualità e continuità del servizio. Dissentiamo anche sul profilo professionale dei collaboratori scolastici, modificato dalla Finanziaria stessa e sulla revisione degli organici degli insegnanti di sostegno, già attualmente insufficienti rispetto alle reali necessità. Questa legge non prevede risorse per il personale e per l qualità del sistema scolastico pubblico".

I sindacati, quindi, chiedono una politica di reali investimenti, che riconosca la centralità della scuola, dell'istruzione della formazione e della ricerca per lo sviluppo del Paese.

Maria Benedetta Errigo