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Gazzettino-Il Ministero paga solo il 50 per cento delle prestazioni aggiuntive

Scuola, dipendenti in guerra Il Ministero paga solo il 50 per cento delle prestazioni aggiuntive Proprio non ci voleva il taglio dei compensi per le prestazioni e le attività aggiuntive autor...

27/06/2003
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Il Gazzettino

Scuola, dipendenti in guerra
Il Ministero paga solo il 50 per cento delle prestazioni aggiuntive
Proprio non ci voleva il taglio dei compensi per le prestazioni e le attività aggiuntive autorizzate per l'anno scolastico che si sta chiudendo. Docenti e collaboratori scolastici Ata (amministrativi, tecnici e ausiliari) ora devono rivedere il piano vacanze (per chi può, s'intende), alla luce della recente circolare della Direzione scolastica generale di Trieste che "ridimensiona" del 50 per cento l'erogazione per le mansioni svolte. Ma alla denuncia sindacale corrisponde la risposta secca dell'ex provveditorato: nessun allarme, è soltanto un ritardo tecnico, com'è già accaduto l'anno scorso.
Come succede in questi casi, c'è sempre qualcuno pronto a evidenziare il "ve l'avevo detto". "Quest'ultimo taglio non è altro che l'ennesimo colpo di scure inferto dal ministro Tremonti alla scuola regionale - tuona Gianfranco Dall'Agnese, della segreteria provinciale Cgil Scuola - che segue a ruota la contrazione, decisa in novembre, delle riserve disponibili (15\%) a favore del comparto, i mancati compensi per le supplenze e gli arretrati del capitolato per l'handicap, relativo al 2001. L'istruzione pubblica conta su meno denaro, dunque anche la Direzione regionale è in ristrettezze. Ma il pagamento dei compensi aggiuntivi è un atto dovuto, che implica anche l'erogazione di una penale (con tanto d'interessi) in caso di ritardo. Attenzione, perché qualsiasi giudice del lavoro ci darebbe ragione".

Oggetto del contendere, le mansioni svolte da docenti e Ata, oltre il normale orario di lavoro: ad esempio, per quanto riguarda gli insegnanti, ore dedicate alla progettazione di attività didattiche e corsi formativi (tutto ciò che è legato al Piano dell'offerta formativa); per gli Ata, attività di supporto alla segreteria, prestazioni per il pre e post scuola. Ma non è solo quest'ingiustizia a far disseppellire l'ascia di guerra alla Cgil Scuola: "Il Friuli Venezia Giulia si trova in questa situazione, perché è in ritardo nei pagamenti, rispetto ad altre regioni, dove la scure Tremonti non può più colpire sul "già dato". In altre parole la nostra regione sarebbe oltretutto "immolata" per il bene delle altre". Da qui l'invito alle scuole: "Fateci sapere in quale situazione vi trovate: se avete sufficiente denaro in cassa usatelo per pagare le prestazioni aggiuntive, altrimenti appellatevi al Csa". E ai docenti e collaboratori scolastici: "Se entro la fine di giugno non avrete ricevuto quanto vi spetta, non esitate a fare riferimento a noi. Qualsiasi giudice del lavoro non esiterebbe a riconoscere il vostro diritto".Fa eco alla Cgil Scuola, la Cisl Scuola, che mette il dito nella piaga: "La Direzione scolastica regionale - puntualizza Marisa Susanna, della segreteria provinciale del sindacato - non ha fondi sufficienti per far fronte ai pagamenti delle attività e delle prestazioni aggiuntive, poiché non ha ricevuto adeguate risorse dal ministero. Ma è ancor più grave il fatto che questi fondi dovevano essere già stanziati, siccome riferiti a mansioni autorizzate, alla partenza dell'anno scolastico, dallo stesso ministro Moratti. Per questo motivo mi auguro che, essendo attività concordate, in breve si proceda alla liquidazione. Già è un'ingiustizia per i lavoratori della scuola essere pagati tardi, a prestazioni eseguite. Non essere pagati è inconcepibile".

Fa da contraltare alla presa di posizione dei sindacati, gettando acqua sul fuoco, la smentita del Centro servizi amministrativi (ex Provveditorato). "Questa situazione non mi risulta proprio - precisa fermo e pacato il funzionario Stefano Caravelli - il Ministero dell'istruzione ha invece appena concluso di pagare i compensi per il miglioramento dell'offerta formativa del 2001 e ha iniziato l'erogazione di quello del 2002. Di quest'ultimo pagamento, come l'anno precedente, si è scelto di liquidare i compensi in due tranches: il 51\% adesso e il rimanente più avanti. Questo è soltanto un acconto, altroché tagli. Sarebbe meglio non andare oltre la realtà, che è quella di una questione puramente amministrativa: si tratta di un semplice ritardo. Niente di più".Alessandra Betto
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Pordenone
Proprio non ci voleva il taglio dei compensi per le prestazioni e le attività aggiuntive autorizzate per l'anno scolastico che si sta chiudendo. Docenti e collaboratori scolastici Ata (amministrativi, tecnici e ausiliari) ora devono rivedere il piano vacanze (per chi può, s'intende), alla luce della recente circolare della Direzione scolastica generale di Trieste che "ridimensiona" del 50 per cento l'erogazione per le mansioni svolte. Ma alla denuncia sindacale corrisponde la risposta secca dell'ex provveditorato: nessun allarme, è soltanto un ritardo tecnico, com'è già accaduto l'anno scorso. Come succede in questi casi, c'è sempre qualcuno pronto a evidenziare il "ve l'avevo detto". "Quest'ultimo taglio non è altro che l'ennesimo colpo di scure inferto dal ministro Tremonti alla scuola regionale - tuona Gianfranco Dall'Agnese, della segreteria provinciale Cgil Scuola - che segue a ruota la contrazione, decisa in novembre, delle riserve disponibili (15\%) a favore del comparto, i mancati compensi per le supplenze e gli arretrati del capitolato per l'handicap, relativo al 2001".


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