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Gazzettino-Così si declassa la pubblica a favore della privata

CONTRARI "Così si declassa la pubblica a favore della privata" Roma NOSTRA REDAZIONE Assemblee, manifestazioni, forse anche scioperi. Così la Cgil-Scuola risponde al decreto del gover...

14/09/2003
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Il Gazzettino

CONTRARI
"Così si declassa la pubblica a favore della privata"
Roma
NOSTRA REDAZIONE

Assemblee, manifestazioni, forse anche scioperi. Così la Cgil-Scuola risponde al decreto del governo che - secondo il sindacato, ma è anche il parere delle opposizioni - affosserà la scuola italiana, che ottima non è stata mai, ma almeno era democratica. I Cobas, inferociti, si danno già appuntamento per il 26 settembre. Dopodomani, invece, scenderanno in piazza i verdi per "informare genitori e alunni di tutte le bugie di Berlusconi e della Moratti". Gli altri, tutti, si limitano per ora a criticare le bugie, gli spot, la "parata mediatica", il bla-bla-bla (è definizione di Piero Fassino, leader de Ds) di un provvedimento che, in sostanza, servirà a "declassare la scuola pubblica in favore di quella privata", come spiega Rizzo (Pdci).

Così, mentre i poveri genitori cercano di capirci qualcosa, il centrosinistra si affretta a spiegare che non c'è proprio niente dietro gli insegnanti-tutor, i portfolio, i supermaestri, i finanziamenti (in molti si domandano dove saranno pescati quegli otto milioni di euro promessi ieri, mentre il sindacalista della Cgil, Panini, ricorda che quegli stessi soldi erano stati promessi già nel lontano 2001) raccontati dal ministro Moratti e dal premier Berlusconi.

Giovanna Griffagnini (Ds) è diretta: "La riforma? È uno specchietto per le allodole. È incredibile che la Moratti non abbia fatto alcun accenno ai precari, alle strutture scolastiche fatiscenti, a un inizio anno tribolato e non certo incoraggiante". Titti De Simone (Prc) concorda in pieno. Insomma il centrosinistra, compatto, boccia la signora ministro rea di voler declassare, smantellare, distruggere, e chi più ne ha più ne metta, l'istruzione pubblica italiana, in favore delle scuole private e si dichiara pronto a battersi per il diritto allo studio dei bambini e dei ragazzi italiani. Il verde Alfonso Pecoraro Scanio lo dice chiaro e tondo: "Per ora di concreto c'è stato solo il bonus per le private. Il resto sono chiacchiere!". Le critiche, unanimi, sono trasversali allo schieramento di centrosinistra. Per la Margherita interviene Enzo Carra: "Sulla scuola, proseguono spot e annunci dal governo, ma fondi zero. Non c'è traccia di stanziamenti in favore della scuola. Ci auguriamo che questi irreali 8 miliardi di euro trovino uno spazio nella prossima finanziaria, per ora non si dice altro. È davvero grottesco che Berlusconi e il ministro Moratti possano addirittura andar fieri di un colpevole ritardo come questo". Chiara Acciarini (Ds) commenta amara: "Berlusconi e la Moratti non hanno fatto altro che rigirare la stessa frittata".

Rizzo (Pdci) continua con la lista delle cose che Berlusconi e la Moratti non dicono e che certo non si leggono nel pieghevole verde speranza del ministero dell'Istruzione, che recita testualmente "La scuola cresce proprio come te". Ecco, secondo Rizzo, due o tre cosette scandalose debitamente taciute dai comunicatori:"Non si dice che non ci sono i soldi per il rilancio, visto che sono stati stanziati fondi per la scuola privata. Non si dice che con la nuova impostazione è prevista la riduzione del monte ore scolastico, i cui primi effetti si vedono sin da questo inizio di anno con la riduzione in molte scuole del tempo pieno. Infine, non si dice che è prevista la riduzione degli insegnanti e che non c'è un centesimo per aggiornamento e qualificazione". Panini, della Cgil, entra nel merito della filosofia educativa: "Lo schema di decreto riesce a peggiorare la legge stessa inventandosi la figura del super maestro, sbagliata nei suoi riferimenti, sia perché non siamo più nell'Italia contadina degli anni Cinquanta, sia perché i bambini non hanno bisogno di una spolverata di conoscenze (tipica della figura unica) ma di ambiti disciplinari approfonditi considerato che arrivano alle scuole elementari già con un bagaglio di conoscenze molto ampio".

Benedetta de Vito


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