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Gazzettino-Cosa attende studenti, genitori ...

Cosa attende studenti, genitori ... Cosa attende studenti, genitori e insegnanti nel prossimo anno scolastico? Se si esclude la questione esplosa di recente ad Adria tra la media Marin e l'Ipc...

08/09/2002
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Il Gazzettino

Cosa attende studenti, genitori ...
Cosa attende studenti, genitori e insegnanti nel prossimo anno scolastico? Se si esclude la questione esplosa di recente ad Adria tra la media Marin e l'Ipc Colombo, da qualche tempo non si segnalano gravi problemi legati agli edifici. Il calo demografico e gli investimenti effettuati nel secolo scorso inducono a ritenere generalmente soddisfatte le esigenze di aule, laboratori e palestre in Polesine.
L'intera organizzazione desta invece forti preoccupazioni, perchè, salvo qualche eccezione, sembra perso di vista l'obiettivo della qualità che pure si potrebbe raggiungere, considerate le potenzialità della scuola pubblica.

Da Luigi Berlinguer a Letizia Moratti, il progressivo sgretolamento del sistema scolastico trova sempre nuovi padrini. L'aver ridotto l'esame di Stato a una ratifica di quanto fatto nell'ultimo triennio dagli stessi insegnanti trasformati in esaminatori, non garantisce il raggiungimento di un adeguato grado di preparazione e maturità nei giovani. Anche in Polesine abbiamo registrato le paradossali le votazioni "oltre il cento". I punteggi non permessi dalla legge non hanno premiato gli studenti più bravi, ma li hanno strumentalizzati rendendoli testimonial pubblicitari degli istituti frequentati. È uno degli effetti perversi della dilagante "concorrenzialità" nella tanto sbandierata autonomia della scuola, che sovente è molto mal interpretata. Ne è stata riprova la scelta di quei "dirigenti" che hanno voluto fare "i primi della classe", anticipando di tre giorni l'inizio delle lezioni. Hanno ignorato il suggerimento della Provincia e hanno dato l'impressione di agire in modo avulso dal contesto sociale ed economico. In mancanza di servizi di trasporto specifico per le scuole, inattuabili per poche situazioni locali se non con costi esorbitanti, mediante la preapertura hanno creato solo disagi a diversi studenti e famiglie, laddove è sensibile il pendolarismo.

Il mistero è ancora fitto su quante e quali scuole attueranno la "sperimentazione", aumentando così confusione e pressapochismo. Si continua a non motivare insegnanti pur preparati, lasciandone diversi ancora ai margini. L'obiettivo della qualità nell'istruzione appare un optional, mentre si assiste ogni giorno all'irritante battaglia tra istituti per accaparrarsi l'iscrizione di uno studente in più. Il necessario orientamento si svilisce così negli stand di propaganda in piazza o nelle fiere.

Genitori e studenti sono poi investiti da decine di "progetti". Difficile districarsi tra le varie attività supplementari proposte, diverse delle quali di scarso interesse pratico. Costituendo una fonte di vantaggi economici, acquistano invece più importanza della preparazione di base o di quella specifica del corso di studi. Con pochi stimoli a impegnarsi, e fra mille distrazioni o "giustificazioni", tra gli studenti si diffonde un'impreparazione strisciante con l'incapacità a rispondere alle richieste di imprese e società. Sull'istruzione s'investe poco e male, frustrando così l'impegno e la volontà di chi, granellino stritolato nelle recenti polemiche sulla cosiddetta "parità scolastica", desidererebbe invece tradurre il suo lavoro e la sua professionalità in effettiva preparazione e maturazione dei giovani.


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