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Gazzetta di Modena-Scuole a singhiozzo per il balletto dei supplenti

Graduatorie a effetto domino: sei liste per chiamare i docenti, i nuovi arrivati sostituiscono colleghi che a loro volta si spostano ai danni di altri Scuole a singhiozzo per il balletto dei sup...

21/11/2002
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Gazzetta di Modena

Graduatorie a effetto domino: sei liste per chiamare i docenti, i nuovi arrivati sostituiscono colleghi che a loro volta si spostano ai danni di altri
Scuole a singhiozzo per il balletto dei supplenti
Le segreterie passano giornate a chiamare in tutta Italia insegnanti per poche ore

di Vincenzo Brancatisano

Scuola nel caos, e proprio a ridosso delle autogestioni che in alcuni istituti inizieranno giovedì proissimo. Per una volta che era sembrato iniziare con puntualità svizzera, l'anno scolastico riserva l'ennesimo scompiglio, causato ancora dal criterio di reclutamento dei docenti precari.
Infatti gli insegnanti sono costretti ad anno iniziato ad avvicendarsi l'un l'altro con i prevedibili danni alla continuità didattica e all'offerta formativa delle singola scuole.
I fatti. Alcune settimane orsono sono state pubblicate le graduatorie definitive dei docenti, tenute presso ciascuna scuola, dotate di tre fasce entro cui si inseriscono gli aspiranti supplenti in base al possesso o meno di un'abilitazione e al relativo punteggio acquisito negli anni. Queste graduatorie d'istituto si aggiungono a quella permanente provinciale, anch'essa divisa in tre fasce, che tuttavia era diventata definitiva già da molti mesi.
Ed è sulla base di quest'ultima graduatoria che sono stati nominati, tra luglio e agosto, i supplenti annuali su cattedra vacante. Finite le operazioni di nomina annuale, ciascuna scuola è stata investita del potere di nominare i precari per supplenze brevi (ad esempio su malattia o gravidanza) presso le proprie classi attingendo, stavolta, dalla graduatoria d'istituto, che non coincide con quella provinciale poiché un docente potrebbe non avere fatto domanda in quella singola scuola.
Senonchè, in quel momento, le graduatorie d'istituto non erano ancora state aggiornate e quindi si è reso necessario l'uso di quelle dell'anno precedente.
I risultati. Entrate in vigore nei giorni scorsi le nuove graduatorie, ciascuna scuola è stata costretta a richiamare a casa i singoli docenti, ognuno dei quali sta scalzando dal posto il proprio collega nominato con la formula "fino all'avente diritto", con il prevedibile effetto domino che investe tutti gli istituti, poiché chi perde il posto a sua volta matura il diritto di scalzare un collega nominato in altra sede ma dotato di minor punteggio. E così via. Più grave la situazione dei docenti di sostegno sull'handicap, gravissimo il clima che si respira alle elementari.
Una volta nominati, ad inizio d'anno, i pochi docenti specializzati, cioè quelli dotati di titolo per stare vicino agli alunni disabili, i dirigenti scolastici hanno dovuto nominare provvisoriamente, e ancora una volta "fino ad avente diritto", docenti specializzati ma non ancora inseriti in graduatoria e, più spesso, docenti addirittura sprovvisti di titolo e inseriti nelle graduatorie delle materie curriculari e che non avevano ancora ottenuto la supplenza.
L'effetto qui si amplifica dato che di fronte a una chiamata per un lavoro sulla propria disciplina un precario lascia il posto già ottenuto sul sostegno: e questo succede anche se talvolta accetta una supplenza che gli consente di investire sulla propria professione.
Le conseguenze. Un numero altissimo di alunni disabili perde l'insegnante con il quale aveva iniziato un progetto di integrazione e ricominciano da capo. Alle elementari la situazione diventa paradossale poiché ai problemi fin qui descritti si aggiunge l'obbligo per ciascuna scuola di chiamare un supplente per sostituire un maestro che si assenti anche per un solo giorno. E poiché ogni supplente (che a sua volta ha fatto domanda in altre 29 scuole) ha il diritto di essere interpellato, a pena di ricorso, anche per un solo giorno di lavoro, succede che le segreterie delle scuole elementari trascorrano le mattinate dell'intero anno scolastico a telefonare a persone che magari stanno a 1500 chilometri di distanza, che ovviamente rifiutano anche si trattasse di una settimana di lavoro. E le segretarie sono costrette ad annotare su un foglio la telefonata nonché il motivo del rifiuto ed altre formalità di rito che richiamano la fantasia di Kafka e Pirandello. Abbiamo scoperto che le scuole interpellano supplenti residenti in altri paesi europei, poiché per legge anch'essi possono hanno potuto fare domanda nelle nostre graduatorie.
Ma se si va alla religiosa Casa della Protezione della Giovane di Rua Muro, dove alla modica cifra di 200 euro al mese per un posto in camera plurima abitano aspiranti supplenti provenienti dal sud, si scopre che alle sette e mezzo della mattina queste donne sono in strada pronte a partire di corsa verso la scuola che le chiama al cellulare per poche ore di lavoro.
Se non le chiama nessuno hanno perso l'investimento.
Anche questo è lavoro atipico.


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