Gazzetta di Modena-La riforma della scuola traballa

La riforma della scuola traballa
e se ne accorge solo Buttiglione"
QUALCHE TEMPO fa, a proposito della Riforma Moratti, non esitai a lanciare un grido d'allarme motivato dall'assenza assoluta, in quel progetto, di riferimenti ai pannolini! Ero preoccupato dal fatto che solo i bimbi prodigio avrebbero potuto partecipare a quel grande progetto che, senza esitazione, definii di 'controriforma'. Mia figlia, ahimè, avrebbe dovuto continuare a frequentare il nido.
Il grido d'allarme, chissà per quali vie, deve aver raggiunto le stanze del Governo. Giulio ha fatto due conti: un pannolino costa circa 0,4 euro, i bimbi sono tantissimi, pipì ne fanno tantissima, quindi servirebbero "supertantissimi" euro. Prende il telefono e avvisa Silvio: "Quel pannolino non s'ha da comprare!". L'uccellino dispettoso va da Letizia che corre da Silvio e pesta i piedi. Il Silvio, che ha già abbastanza da tribolare per coniugare le promesse con i conti, coccola un po' la ministra poi la rispedisce a casa con una rassicurazione: "Quando avremo i soldi compreremo i pannolini. Per ora, per favore, lascia perdere. Accontentati di sperimentare. Ne riparliamo a settembre".
Purtroppo, questo dialogo tragicomico, rappresenta, ahinoi, lo stato delle cose. La 'controriforma' zoppica; anche all'interno della maggioranza si chiedono, sempre più spesso, che senso abbia fare le cose solo per il gusto di dire "fatto", a prescindere dal risultato eppure non c'è l'onestà di ammettere che manca un disegno organico e realizzabile di riforma.
A questo punto, siamo nelle mani di Buttiglione, unica voce che, dall'interno della maggioranza, ha il coraggio di esprime forti preoccupazioni sull'anticipo e arriva ad affermare che è sbagliato ridurre artificialmente il tempo di maturazione prescolare (vuole, in sostanza, lasciare ai bimbi il tempo psicofisiologico di stabilire quando abbandonare il pannolino). Ma va persino oltre; chiede di poter parlare chiaramente con la Moratti per trovare una soluzione condivisa da tutta la coalizione, ammettendo che esiste un problema di finanziamento della riforma. Conferma, in larga misura, tutte le nostre preoccupazioni.
E allora mi assale un dubbio: sono diventato, senza accorgermene, un seguace del filosofo, o, piuttosto, le critiche mosse alla controriforma rappresentano esattamente - nonostante il faticoso tentativo di difesa improvvisato nei giorni scorsi dall'onorevole Bertolini - una triste realtà?
Gian Domenico Glorioso

Consigliere comunale della Margherita in consiglio comunale