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Gazzetta di Modena-In 100mila contro la Moratti

In 100mila contro la Moratti A Roma la manifestazione per difendere la scuola pubblica I leader sindacali all'attacco: occorrono più risorse, non tagli MONICA VIVIANI ...

30/11/2003
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Gazzetta di Modena

In 100mila contro la Moratti
A Roma la manifestazione per difendere la scuola pubblica I leader sindacali all'attacco: occorrono più risorse, non tagli
MONICA VIVIANI


ROMA. Aperta dalla marcia dei 40mila studenti, si è chiusa con piazza Farnese gremita da quasi 100mila manifestanti richiamati da Cgil, Cisl e Uil la giornata nazionale in difesa della scuola pubblica. "La Moratti ruba ai poveri per dare ai ricchi": dietro questo striscione un fiume di studenti, arrivati da tutta Italia, ha sfilato per le vie di Roma. In 40mila, secondo gli organizzatori, hanno contestato i tagli della Finanziaria, rivendicato il diritto allo studio "per tutti e non solo per chi se lo può permettere".
Hanno gridato il loro "no" ai 100 milioni di euro per le private "mentre per l'edilizia scolastica non c'è un centesimo", e hanno ribadito che "studiare costa caro: in media 990 euro l'anno". Il corteo, organizzato da Uds, Studenti.net, Sinistra Giovanile e Giovani comunisti, è poi confluito nella manifestazione degli insegnanti e dei lavoratori della scuola a cui, secondo gli organizzatori, hanno aderito oltre 90mila persone. "Da stasera il ministro Moratti avrà 100mila problemi in più, quelli che queste persone stanno ponendo per dire che la scuola pubblica è irrinunciabile": così il segretario della Cgil Scuola, Enrico Panini, soddisfatto per la riuscita della mobilitazione guidata dai leader di Cgil e Cisl, Guglielmo Epifani e Savino Pezzotta e dal segretario confederale Uil Antonio Foccillo. "Siete il sale e la colla della manifestazione del 6 dicembre": davanti allo striscione "pubblico è meglio", Epifani ha definito la riforma Moratti "più vicina all'Italia di 50 anni fa che a quella di oggi". "Il governo - ha aggiunto - taglia, riduce l'offerta formativa, fa aumentare le aree del precariato, aumenta i costi della scuola pubblica per le famiglie. Siamo qui per chiedere una scuola pubblica di qualità". Sulla stessa linea Pezzotta: "Occorrono più risorse, non tagli" e la scuola "non può parlare siciliano o trentino, deve essere salvaguardato il carattere unitario e nazionale". Anche Foccillo ha chiesto al ministro di "rivedere la sua politica. Non si può risparmiare sul futuro dei nostri ragazzi". E per il segretario della Uil Scuola, Massimo Di Menna, dopo questa manifestazione la Moratti "deve uscire dal suo isolamento e riprendere il confronto col sindacato". Daniela Colturani della Cisl-Scuola ha poi definito la giornata di mobilitazione "il successo della scuola in trincea che rivendica una politica diversa da quella del governo che è deludente, punitiva, mortificante". E mentre nel maxi-corteo sfilavano anche maestre vestite da pacchetti di sigarette con la scritta "Letizia uccide i precari", intanto a Bologna 10mila persone scendevano in piazza contro la Moratti e in difesa del tempo pieno. La replica del ministero non si è fatta attendere: in una nota ha ribadito che non c'è stato alcun taglio alle risorse, anzi "un incremento di circa due milioni di euro" per il 2001-2003, che l'obiettivo "di una scuola di qualità è al centro della riforma", che "per il personale non ci sono state riduzioni di organico ma solo razionalizzazioni".


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