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Gazzetta di Modena-I soldi ancora non si vedono

SCUOLA I soldi ancora non si vedono L'applicazione del contratto continua a slittare di Vincenzo Brancatisano Se non è una farsa si avvicina a una commedia. Che lascia con l'amaro in bocca c...

30/06/2003
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Gazzetta di Modena

SCUOLA
I soldi ancora non si vedono
L'applicazione del contratto continua a slittare

di Vincenzo Brancatisano

Se non è una farsa si avvicina a una commedia. Che lascia con l'amaro in bocca centinaia di migliaia di insegnanti che già pregustavano aumenti di stipendio e migliaia di euro di arretrati in virtù del recente rinnovo del contratto collettivo di lavoro della categoria e che invece dovranno rassegnarsi a non vedere questi soldi. Almeno per ora. Un contratto sofferto, siglato il 16 maggio, con 17 mesi di ritardo, e che aveva riproposto, con efficacia retroattiva, aumenti di stipendio che già nel febbraio 2002 erano già stati promessi, ufficializzati ma mai più corrisposti. Ora sembrava fatta: un contatto, sia pure nell'eterea fase preelettorale, è sempre un contratto. E invece...
Non è servita la gioia dei sindacati confederali della scuola, che dopo mesi di sciopero, contestazioni e critiche, s'erano di colpo acquietati e avevano definito all'alba "buon contratto" quello che fino alla notte prima veniva giudicato come molto distante dai miglioramenti richiesti, soprattutto dai lavoratori, molti dei quali hanno storto il naso di fronte ad aumenti considerati irrisori e incapaci di colmare la perdita del salario reale corroso dall'inflazione. La Cgil-scuola ha subito chiamato a raccolta i propri iscritti per un referendum sul medesimo accordo. La consultazione ha coinvolto scuole e Camere del Lavoro. "A scuola praticamente chiusa, dopo un anno difficile per tutti, con il caldo che offusca i pensieri - aveva commentato il segretario del sindacato, Corrado Colangelo - gli iscritti sono andati a votare. Non solo, l'affluenza alle urne è stata maggiore della partecipazione alle assemblee sul contratto". Nella nostra provincia, su 3327 iscritti con delega, hanno votato 2254, il 68 per cento, con i sì alla firma del contratto che si attestano su un ampio 85 per cento.
Nei giorni scorsi eravamo stati cauti e abbiamo scritto anche che "per il ritardo della sua approvazione, il nuovo contratto, per il quale i lavoratori hanno ottenuto aumenti retroattivi ma ancora virtuali, scade tra sei mesi". Ora arriva la presa di posizione della Cgil scuola nazionale: "Oramai non ci sono dubbi - è questo l'amaro ammazzacaffè servito on line agli iscritti - a luglio niente applicazione del contratto e, tantomeno, arretrati. L'attesa prosegue. Ancora fumata nera dal Consiglio dei Ministri di oggi: di contratto scuola non se n'è parlato e, di questo passo, si rischia di non vederlo applicato neanche a settembre prossimo".
Il motivo è che il governo - proprio mentre altri lavoratori pubblici come i medici di famiglia e i pediatri incrociano le braccia per analoghi motivi - non introduce la materia nell'agenda dei lavori del Consiglio dei Ministri: gli insegnanti a quanto pare non sono visti come una priorità. "E pensare che siamo in tanti ma non riusciamo a farci valere" commenta oggi una presidente di commissione agli esami di Stato. E un altro docente: "E' proprio vergognoso. Bisognerebbe bloccare gli esami".


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