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Gazzetta di Modena-Gli insegnanti: Star zitti? No, grazie

Scuola. Venerdì allo Storchi gli autoconvocati vogliono manifestare il proprio dissenso sulla riforma Moratti Gli insegnanti: Star zitti? No, grazie Respinto l'invito dell'assessore al silenzio dur...

04/09/2002
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Gazzetta di Modena

Scuola. Venerdì allo Storchi gli autoconvocati vogliono manifestare il proprio dissenso sulla riforma Moratti
Gli insegnanti: Star zitti? No, grazie
Respinto l'invito dell'assessore al silenzio durante la cerimonia

Gli autoconvocati modenesi - gli insegnanti che si stanno battendo contro la riforma Moratti della scuola - ribadiscono: vogliono manifestare il loro dissenso al sottosegretario all'istruzione Valentina Aprea venerdì prossimo al teatro Storchi, durante la manifestazione ufficiale di apertura dell'anno scolastico. E all'invito dell'assessore comunale Morena Manfredini a soprassedere per motivi di opportunità e ospitalità nei confronti del rappresentante di governo, gli autovonvocati - pur sottolineando che non c'è alcuno "scontro" col Comune "che non è nostra controparte" - confermano: "Pensiamo proprio che sia l'ora di ribaltare la tendenza consolidata e consegnare agli insegnanti la parola". Insomma, vogliono protestare.
A dividere gli autoconvocati dall'assessore sono "differenti valutazioni" su cosa si dovrebbe fare a teatro.
Per l'assessore comunale - che in una lettera ai docenti sembra quasi scusarsi per la presenza del sottosegretario - gli autoconvocati farebbero bene ad ascoltare e basta: "L'iniziativa, essendo di carattere istituzionale, non può escludere la presenza di un rappresentante del governo - ha scritto Morena Manfredini - se le argomentazioni di Aprea non saranno convincenti, gli insegnanti presenti all'incontro potranno valutarlo confrontando il suo intervento con quello degli altri operatori della scuola".
Per gli autoconvocati il diritto a manifestare è sacrosanto. E di tacere non hanno proprio intenzione: "In questi giorni abbiamo richiesto all'assessore un aiuto per farci incontrare la sottosegretaria e presentarle le nostre ragioni; oppure, se ciò non sarà possibile, di permetterci un intervento durante la manifestazione d'apertura dell'anno scolastico, di non più di dieci minuti. Per un motivo, che è anche alla base della nostra valutazione critica: vorremmo che anche la voce di insegnanti, studenti e genitori avesse diritto di cittadinanza nel dibattito (assente) sui contenuti educativi della riforma. Vorremmo poter raccontare, per cenni, cosa ha prodotto l'esperienza di chi, giorno dopo giorno, vive il corpo a corpo educativo, vede e ascolta bambini, ragazzi, ne interpreta le richieste, i bisogni, le amarezze".
Pur ammettendo che "non siamo tanto presuntuosi da ritenere di rappresentare tutti gli insegnanti", gli autoconvocati respingono l'invito dell'assessore a star zitti: "Queste manifestazioni di silenzio non aiutano nessuno. Pensiamo proprio che sia l'ora di ribaltare la tendenza consolidata e consegnare agli insegnanti la parola. Gli insegnanti non potranno fare la riforma della scuola: ma certamente hanno dignità e competenze che possono servire a chi voglia fare una riforma credibile e realistica. Si sono guadagnati sul campo il diritto di essere ascoltati. Queste cose avremmo voluto dire. Queste cose vogliamo trovare il modo di dire".

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