Gazzetta del sud-si affrettano i tempi

SI AFFRETTANO I TEMPI

Riforma della scuola, il dibattito in Senato fissato per il 18 luglio

ROMA '#8211; È stato calendarizzato per il prossimo 18 luglio l'avvio del dibattito parlamentare in Aula al Senato del disegno di legge delega di riforma della scuola. La conferma viene dal presidente della Commissione Istruzione del Senato Franco Asciutti. "Ci sono quindi due settimane per i lavori parlamentari, prima della chiusura per ferie di Palazzo Madama, il 27 luglio", ha detto Asciutti. Si farà in tempo ad approvare il provvedimento? "Tutto dipende '#8211; risponde Asciutti '#8211; da come procederà il dibattito". Poi aggiunge: "Ma se c'era davvero una tale urgenza per l'approvazione del ddl di riforma, il Consiglio dei ministri avrebbe potuto farlo anticipare nei lavori d'Aula. Non lo ha fatto e, quindi, si seguiranno i tempi canonici. È una scelta fatta in sede di Consiglio dei ministri". Secondo il presidente della commissione Istruzione, ad ogni modo, tanta urgenza non sarebbe giustificata: "Non vedo la motivazione politica di tale urgenza '#8211; ha rilevato '#8211; né l'utilità di far partire ad ogni costo l'accesso anticipato alle scuole elementari e materne già dal prossimo settembre". Il ministro Moratti, da parte sua, ha auspicato più volte un "dibattito ampio" e la possibilità di approvare la riforma in tempi utili per poter dare alle famiglie l'opportunità di iscrivere i propri figli a scuola, già da quest'anno, anche anticipatamente per coloro che lo desiderano. E sarebbero circa 80.000 i bambini che potrebbero usufruire già da settembre dell'opportunità dell'ingresso anticipato. Il nodo dei tempi, comunque, resta. Dopo il Senato, il provvedimento dovrà essere infatti approvato alla Camera e, quindi, i decreti legislativi attuativi dovranno essere sottoposti all'intesa con le Regioni e al parere delle Commissioni parlamentari. C'è poi il problema dei nuovi piani di studio e della relativa procedura di adozione. Insomma, la possibilità concreta di avviare la riforma sin dal prossimo anno scolastico lascia perplessi molti.