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Gazzetta del sud-Roventi polemiche: la 'rivoluzione' delle commissioni non ha lasciato indifferenti operatori, famiglie e sindacati

Roventi polemiche: la 'rivoluzione' delle commissioni non ha lasciato indifferenti operatori, famiglie e sindacati Esame di Stato, la carica dei 460 mila Si comincia domani con la prova scritta d'it...

19/06/2002
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Gazzetta del Sud

Roventi polemiche: la 'rivoluzione' delle commissioni non ha lasciato indifferenti operatori, famiglie e sindacati
Esame di Stato, la carica dei 460 mila
Si comincia domani con la prova scritta d'italiano

Silvia Mastrantonio

ROMA '#8211; Pronti ai posti... via. Ci siamo. Inizierà domani mattina il tanto temuto esame di Stato e 460.000 studenti si troveranno a sudare sulla prima delle tre prove scritte (due nazionali e una decisa dalle singoli commissioni). Tutti, a ore, si cimenteranno in italiano. Il giorno successivo toccherà alla seconda prova e la terza è stata fissata per lunedì 24. Tutto come da copione, ansia compresa, con un'eccezione: quest'anno '#8211; e probabilmente solo quest'anno '#8211; le commissioni d'esame saranno formate tutte da professori interni con un unico presidente esterno. Il numero dei docenti che formeranno la 'giuria' varia da 4 a 8 a seconda degli indirizzi di studio. Faranno parte delle commissioni, di diritto, i docenti delle materie oggetto della prima e della seconda prova scritta. Gli altri saranno designati dal consiglio di classe. Tutto questo negli istituti statali e paritari. Nelle scuole legalmente riconosciute, invece, i docenti impegnati negli esami saranno per il 50% insegnanti della classe e per l'altro 50% professori della classe della scuola statale o paritaria alla quale questa è abbinata. Sul fronte indiscrezioni, secondo il sito studenti.it per la prova di italiano la maggioranza sceglierà l'articolo di giornale o il saggio breve in alternativa all'analisi di un testo letterario o al tema di argomento storico. Questo dice un sondaggio e questo è avvenuto anche lo scorso anno. Sulle tracce, le più gettonate, riguardano il terrorismo internazionale e la crisi del Medio Oriente per l'attualità, insieme con l'Euro e la globalizzazione. Per il testo letterario si parla di Pirandello, Svevo, Verga e Montale. Invariato il capitolo punteggi: il minimo per la promozione è di 60/100 e viene determinato dalla somma di diverse componenti. Il credito scolastico (massimo 20 punti accumulati durante l'anno); il punteggio delle prove scritte (45 punti a disposizione in totale ripartiti tra le 3 prove. La sufficienza è di 10 punti); punteggio del colloquio (35 punti in gioco. La sufficienza è di 22 punti); il bonus (5 punti da assegnare a discrezione della commissione in aggiunta al voto finale a patto che il totale raggiunto con le prove sia almeno di 70 punti). Questi i dati tecnici più utili per quanti si dovranno cimentare con l'esame di maturità ora ribattezzato "esame di Stato". C'è poi il versante polemiche che pure è consistente perchè la "rivoluzione" delle commissioni d'esame non ha lasciato indifferenti operatori della scuola, famiglie e sindacati. Molte le proteste '#8211; ieri a Firenze il Gilda ha tardato l'insediamento delle commissioni per lanciare un segnale di dissenso '#8211; e le prese di posizione. "È un gesto di disobbedienza civile - afferma il coordinatore provinciale fiorentino Sergio Casprini - che è partito da Firenze, Milano e Treviso e si è esteso a tutto il territorio nazionale". In molte scuole superiori è stato infatti ritardato di un'ora l'insediamento delle commissioni perchè sono stati inviati fax di protesta al ministero dell'Istruzione e agli organi di informazione. Due, in sostanza, le scuole di pensiero. Le commissioni formate dai professori interni garantiscono maggiore serenità agli studenti e consentono di esprimere al meglio le loro potenzialità. Inoltre, e qui subentra il discorso economico, il mancato balletto di docenti da un istituto all'altro fa sì che lo Stato '#8211; secondo il Ministero '#8211; risparmi circa 300 miliardi di lire. Di contro, gli oppositori lamentano che un esame così congegnato toglie credibilità alla prova e, di conseguenza, valore al diploma. Risparmi a parte, quindi, per i fautori del vecchio sistema i ragazzi che si diplomeranno quest'anno si troveranno tra le mani un 'pezzo di carta' ancora meno spendibile del passato per un futuro ingresso nel mondo del lavoro. Inoltre, sempre per i critici, saliranno vertiginosamente le promozioni ed ogni forma di selezione sarà annullata. Ma c'è anche chi sostiene che i 'perseguitati' dai docenti più intransigenti in questa maniera non riusciranno a trovare una sponda utile per ribaltare un giudizio ormai consolidato. Sul fronte dei detrattori, molti esponenti dell'opposizione. Per i Verdi ci troviamo davanti ad un esame "del tutto squalificato".
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