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Gazzetta del Mezzogiorno-Stremati per lo sciopero della fame: Moratti ci parli

roma Una ragazza ha ceduto: è a letto a casa. La "guerra" al ministro si sta estendendo ad altri istituti Studenti, protesta a Montecitorio Stremati per lo sciopero della fame: Moratti ci parli ...

24/11/2001
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La Gazzetta del Mezzogiorno

roma
Una ragazza ha ceduto: è a letto a casa. La "guerra" al ministro si sta estendendo ad altri istituti
Studenti, protesta a Montecitorio
Stremati per lo sciopero della fame: Moratti ci parli

ROMA "Sono al quinto giorno di digiuno": con questi cartelli e le facce stanche ma determinate i cinque studenti del liceo Tasso che stanno digiunando da domenica sera sono giunti ieri mattina davanti a Montecitorio, per cercare di parlare "alle istituzioni, con qualcuno che abbia voglia di ascoltare dei giovani scontenti".
Ieri mattina hanno tolto i maglioni e i jeans e hanno messo giacca, cravatta, pantaloni eleganti; la loro debolezza, dopo giorni di cappuccini e succhi di frutta, però, fa battere loro i denti dal freddo e, a malapena, riescono a raccontare chi sono e cosa vogliono. Con loro alcuni parlamentari di Verdi, Rifondazione e Comunisti italiani, unici gruppi che al momento hanno sottoscritto una richiesta al ministro dell'Istruzione Letizia Moratti, perchè vada al Tasso per ascoltare quanto hanno da dirle gli studenti.
Jacopo, Francesco, Flavia e Anita raccontano di essere molto stanchi, di sentirsi deboli e di cominciare a temere di non farcela. "Se avessimo voluto fare un'azione dimostrativa avremmo fatto altro - spiega Francesco - invece, abbiamo fame di questo incontro e fame di dialogo. Perchè un ministro della Repubblica non ci spiega quello che il governo vuole fare?".
Al gruppetto non si è potuta unire Sara, la quinta ragazza che fa lo sciopero della fame a oltranza: è a letto perchè si sente proprio debolissima.
"L'appello al ministro che faremo martedì con la raccolta di firme - dice il deputato dei Verdi Paolo Cento - è in sostanza un invito alla scelta di confrontarsi con gli studenti, che hanno intrapreso un'azione di protesta civile e pacifica, oppure scegliere di non avere il coraggio di farlo, assumendosi tutte le responsabilità. Prima fra tutte, quella per la salute di questi giovani studenti, poi quella, certo non meno grave, dell'aspetto politico". Cento, così come Giovanni Russo Spena, hanno offerto questo dialogo agli studenti del Tasso, "rispettando la loro autonomia e confortando la loro battaglia".
I quattro ragazzi del liceo romano hanno confidato di sentire molto la tensione che li circonda, però una simile iniziativa - hanno detto - è una risposta paritaria all' azione unilaterale che "un ministro in carica da ben sei mesi ha avviato, senza chiedere alcun tipo di confronto. I giovani del Tasso guardano con molto scetticismo ai finanziamenti per le scuole private, o al taglio dei fondi varato in questa finanziaria di guerra, che toglie ulteriori risorse economiche a una scuola che, ora più che mai, ne avrebbe bisogno".
Jacopo, Francesco, Flavia e Anita sono rimasti circa un'ora a parlare con i giornalisti e con qualche passante che li ha riconosciuti per averli visti sui giornali. Poi uno dei loro telefonini ha squillato e chi ha risposto ha poi spiegato emozionato: "Dobbiamo correre in un albergo... Chiambretti ci vuole ospiti".
Alcuni dirigenti nazionali dell'Arci hanno annunciato che sosterranno la protesta degli studenti del Tasso partecipando, a turno, allo sciopero della fame.