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Gazzetta del Mezzogiorno-La scuola nel caos

Appello dei sindacati dopo i dubbi sulle graduatorie. Ma il ministero sdrammatizza "La scuola è nel caos" Dopo i ricorsi al Tar partiti dalla Puglia. Un caso Sicilia ROMA Permane l'incertez...

23/08/2002
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La Gazzetta del Mezzogiorno

Appello dei sindacati dopo i dubbi sulle graduatorie. Ma il ministero sdrammatizza
"La scuola è nel caos"
Dopo i ricorsi al Tar partiti dalla Puglia. Un caso Sicilia

ROMA Permane l'incertezza sulle graduatorie per le supplenze nella scuola all'indomani della sentenza del tar Lazio. Incertezza soprattutto tra gli insegnanti precari, in attesa dell'evolversi della situazione, mentre il ministero, che pure sdrammatizza la portata del problema, ha deciso di ricorrere contro la sentenza del tar presso il Consiglio di Stato, che riguardava proprio Bari (vedi articolo a fianco). Intanto scoppia il "caso Sicilia" dove l'anno scolastico comincerà con due settimane di ritardo, il 30 settembre anzichè il 17, come annunciato dall'assessore regionale siciliano ai Beni culturali Fabio Granata. L'assessore ha spiegato che il ritardo è dovuto agli effetti che sta provocando la sentenza del Tar Lazio, che rimette in discussione le graduatorie per l' assegnazione delle supplenze, ma anche alle temperature elevate nella regione in questo periodo. L'annuncio di Granata ha innescato una polemica a distanza con il ministero dell'Istruzione. Da Viale Trastevere affermano, infatti, che in Sicilia è tutto pronto per un regolare avvio dell'anno scolastico: "L'organizzazione della Direzione regionale è pronta a partire. Le nomine effettuate sono già state 6.500 ed i cosiddetti casi Ssis non raggiungono le 50 unità". Insomma, secondo il Miur, non vi sarebbe alcun problema. Diverso, però, il parere della coordinatrice degli assessori regionali all'Istruzione, nonchè assessore all' Istruzione in Campania, Adriana Buffardi, che avverte: "lo slittamento dell'avvio delle lezioni per effetto della sentenza del tar Lazio è un rischio concreto che potrebbe interessare anche altre regioni italiane, a partire dalla Campania". Buffardi ha chiesto un incontro urgente al ministro dell'Istruzione Moratti e al direttore scolastico regionale della Campania, per verificare se sussistano le condizioni per un regolare avvio delle lezioni nella regione. Se così non fosse, lo squillo della campanella potrebbe essere posticipato rispetto alla data prevista, che è il 12 settembre. I sindacati della scuola, dal canto loro, hanno ribadito che il problema delle graduatorie esiste e va risolto tempestivamente, pur criticando la decisione del rinvio dell'inizio delle lezioni in Sicilia. Una misura definita da alcuni eccessiva. Tale rinvio, ha commentato il coordinatore della Gilda Alessandro Ameli, è "indicativo della gravità della situazione determinatasi in molte regioni a seguito della sentenza del Tar Lazio. Tuttavia, appare una misura eccessivamente grave, in quanto, tecnicamente, lavorando in maniera rapida, è possibile risolvere i problemi determinati dalla sentenza in tempo utile per l'avvio delle lezioni". Anche per il segretario generale della Cgil Scuola Enrico Panini, il problema delle graduatorie "esiste e va affrontato con urgenza e per tutti", ma la decisione della Sicilia è "irresponsabile e dirigistica". Ed un appello arriva dal leader della Uil Scuola Massimo Di Menna: "il ministero dell'Istruzione deve urgentemente dare disposizioni a tutte le Direzioni regionali per il ripristino delle graduatorie secondo il diritto, dando garanzie di uguale applicazione in tutta Italia e ponendo così fine a un pasticcio che, come dimostra il caso della Sicilia, rischia di assumere dimensioni superiori all'effettivo problema".
L'ipotesi di una nuova circolare ministeriale per 'rimettere ordinè nei criteri del calcolo del punteggio per i precari in graduatoria, appoggiata dai sindacati, sfuma però con l'annuncio da Viale Trastevere della decisione di proporre ricorso immediato con effetto sospensivo contro la sentenza del Tar Lazio presso il Consiglio di Stato. Si apre, a questo punto, un nuovo capitolo della vicenda. Ma il ministero dell'Istruzione continua a rassicurare insegnanti e famiglie: "La situazione è assolutamente gestibile e non pregiudica affatto il regolare avvio dell'anno scolastico". Al momento, rilevano dal Miur, non risulta che qualche centinaio di casi di insegnanti precari collegati agli effetti della sentenza del tar.


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