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G.d.M:-Ad avere delle riserve sulla riforma dei cicli scolastici sono in primo luogo gli insegnanti

Ad avere delle riserve sulla riforma dei cicli scolastici sono in primo luogo gli insegnanti che già a fatica devono fare i conti con i tanti ........ Ad avere delle riserve sulla riforma dei cicl...

03/03/2003
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Ad avere delle riserve sulla riforma dei cicli scolastici sono in primo luogo gli insegnanti che già a fatica devono fare i conti con i tanti ........

Ad avere delle riserve sulla riforma dei cicli scolastici sono in primo luogo gli insegnanti che già a fatica devono fare i conti con i tanti problemi legati alla scuola pubblica.
Gli specializzati non abilitati con la nuova legge rischiano di perdere il posto anche se insegnano da anni. Inoltre con la riforma dei cicli scolastici si corre il rischio di veder scomparire delle caratteristiche di certi istituti tecnici e professionali che potranno così essere travolti dai licei e dal passaggio di competenze alle Regioni.
"Ciò che più mi terrorizza è l'eliminazione del tempo pieno - afferma Loredana Suma, insegnante di musica -. I corsi pomeridiani in alcune scuole servono spesso da deterrente contro l'emarginazione giovanile e altri problemi legati alla sfera familiare. Gli insegnati spendono risorse e tempo libero per queste attività spesso senza percepire nessun aumento in busta paga".
Il ministro Moratti ha affermato nei giorni scorsi che con questo cambiamento saremo più vicino all'Europa e che l'obiettivo della riforma è quello di innalzare la qualità della scuola e di dare a tutti un percorso formativo adatto alle proprie capacità.
"Non è affatto così - sostiene Anna Guadalupi, docente in un istituto tecnico superiore -, con questa legge si torna al passato, quando studiare era un privilegio per pochi e il lavoro precoce una condanna per i più poveri. Ritengo inoltre che nel testo di legge ci siano troppe contraddizione e che vada rivisto completamente".
Dal prossimo settembre, se la legge avrà il via libero del Parlamento, i genitori potranno decidere di iscrivere i loro figli a scuola materna a due anni e mezzo e quella elementare a cinque e mezzo.
"Non tutti i bambini sono uguali e molto spesso chi tenta la primina non conclude l'anno scolastico - spiega Agata Fiore, maestra elementare -. Il ministro parla di ritornare al modello con un solo maestro ma chi dovrà insegnare le lingue straniere e l'utilizzo del computer? C'è troppa disinformazione nelle scuole e dunque ritengo che questa legge, se approvata, sarà un fallimento".
"Per la nuova legge dal ciclo elementare-medie dovrebbe scomparire l'educazione fisica come materia di insegnamento - spiega Carlo Spinelli, insegnate -. E cosa ne sarà dei docenti? Si metteranno a insegnare matematica, o dovranno aprirsi delle palestre per continuare a lavorare?".


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