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Fuoriregistro-TED - Didamatica... da che parte vanno le tecnologie?

TED - Didamatica... da che parte vanno le tecnologie? di Alessandro Rabbone - 01-03-2003 Fornire un quadro completo o anche solo descrivere sommariamente quanto avvenuto all'interno di ...

02/03/2003
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Fuoriregistro

TED - Didamatica... da che parte vanno le tecnologie?
di Alessandro Rabbone - 01-03-2003

Fornire un quadro completo o anche solo descrivere sommariamente quanto avvenuto all'interno di eventi di rilevanza nazionale come il TED di Genova non è affatto una cosa semplice. Soprattutto se ci si ritrova a scriverne ad un giorno appena dalla propria personale partecipazione.E' ben presente il sospetto che le impressioni siano fortemente influenzate dal proprio personale percorso di visita... A chi è possibile infatti assistere contemporaneamente a tutte le presentazioni, i convegni, le relazioni, le tavole rotonde che spesso si svolgono in sessioni contemporanee? Insomma, anche ad un osservatore molto attento potrebbe capitare ciò che capita al protagonista de "La certosa di Parma", il quale partecipa direttamente alla battaglia di Waterloo, ma sul momento non riesce assolutamente a coglierne il senso complessivo (l'esito finale).
Nonostante questo non rinuncerò a raccontare le mie impressioni sul TED - Didamatica, nella piena consapevolezza che, appunto, solo di impressioni si tratta. E d'altra parte lo stesso "taglio" di Fuoriregistro, non richiede tanto cronache oggettive e recensioni giornalistiche, quanto "segmenti di vita, brandelli di verità..."
Il TED inizia il 26 mattina con un convegno di apertura organizzato del MIUR. E' previsto l'arrivo del ministro (della ministra), ma forse per dare un tocco tecnologico in più alla propria partecipazione, o forse, come dicono i più maligni, per non essere oggetto diretto di prevedibili atti di contestazione (poi comunque verificatisi), Letizia Moratti partecipa solamente in videoconferenza.
Segue, anche nei giorni successivi, nell'ambito del convegno, la presentazione delle iniziative del MIUR sulle ITC e, naturalmente, sulle recenti iniziative di formazione in rete per insegnanti.
Il Salone vero e proprio, cioè la mostra gestita dagli espositori, registra la partecipazione delle maggiori aziende legate alle ITC ed anche di piccoli editori del settore. Tra l'altro, nel nostro piccolo, siamo presenti anche noi del Didaweb come partner di Altrascuola by Lynx, a presentare la nostra neonata area dedicata alla formazione on line.
Nel complesso una grande offerta di sistemi, piattaforme, portali, corsi per l'e-learning. Una grande e variegata offerta in cui, credo, sia molto difficile orientarsi per un insegnante medio, già sufficientemente impegnato a districarsi nella complessa giungla buro-telematica implicata dalla partecipazione ai corsi UMTS.
Il convegno Didamatica, organizzato dall'AICA (Associazione Italiana per l'Informatica ed il Calcolo Automatico), inizia il 27, il giorno dopo l'apertura del TED e, almeno sulla carta, sembra offrire moltissimi spunti di riflessione e di ragionamento pedagogico - didattico sull'uso delle tecnologie. Ragionamenti a largo raggio, come quelli sulla qualità dei sistemi e-learning, su ITC e apprendimento, su ITC e didattica disciplinare, sull'apprendimento collaborativo in rete (tanto per citare alcuni titoli delle sessioni del convegno). Aspetti specifici, come dislessia e supporti informatici o il tutoring sulla formazione a distanza. Presentazione di esperienze e materiali didattici innovativi. Non manca poi, naturalmente, lo spazio per discutere di software open source...
La partecipazione della gente di scuola mi sembra un po' calata rispetto alle edizioni passate. E quando scrivo calata, non mi riferisco solamente ai numeri, mi riferisco anche alla qualità. Mi sembra di cogliere sempre meno commenti "appassionati" (pro o contro, non ha importanza) alle uscite delle sale conferenza, mi sembra di vedere relatori e partecipanti sempre più affrettati e distratti, occupati solamente a fare il proprio pezzo di lavoro, sia che si tratti di parlare alla platea, sia che si tratti di "prendere appunti" su di un argomento specifico. D'altra parte, mi dico, le tecnologie per l'apprendimento hanno finito di essere una novità, un fatto sperimentale, sono diventate quasi normali routine ed è quindi logico che noi insegnanti ci accingiamo a soddisfare anche questa nuova incombenza legata al nostro lavoro un po' stancamente.
La mia impressione complessiva è comunque che, nell'attenzione generalizzata del mondo della scuola, sempre più l'ago della bilancia indichi un peso maggiore per il piatto delle tecnologie rispetto al piatto didattico e culturale. Mi sbaglierò (vorrei sbagliarmi) ma è come se si stesse affermando l'idea che le soluzioni ai problemi della scuola italiana stiano nell'adozione di questa o quella piattaforma, di questo o quel sistema operativo, di questa o quella organizzazione in rete.
Mi sbaglierò, ma se le tecnologie a scuola stanno diventando un fatto "normale", come lo è il telefono o la televisione nelle case private, perché si continua discuterne tanto?
Una parziale risposta l'ho forse trovata in un bell'intervento di Maragliano nella tavola rotonda dedicata alla retrospettiva: "10 anni di Tecnologie Didattiche". Diceva Maragliano che la scuola degli insegnanti continua a vedere come centrale esclusivamente l'oggetto - strumento (computer, rete...) a scapito di ciò che sta oltre (idee, conoscenza, ma soprattutto persone). I ragazzi, le nuove generazioni, non si preoccupano troppo dello strumento, ma vedono bene ciò che sta oltre. Per questo motivo l'insegnante "sta" a scuola e "va" in rete, mentre i ragazzi "stanno" in rete e "vanno" a scuola.
La tavola rotonda in questione, cui hanno partecipato le voci più autorevoli (da Andronico a Cangià, da Fierli a Olimpo, dal già citato Maragliano a Pellerey) ha fatto forse un po' eccezione rispetto all'impostazione generale del TED - Didamatica, sbilanciata, come dicevo, verso il "piatto" tecnologico. Significativo il richiamo (molto applaudito in sala) di Andronico ai tre articoli della Costituzione che parlano di istruzione.
D'altra parte è anche significativo il fatto che questa tavola rotonda volesse rappresentare uno sguardo critico verso ciò che già è "storia" delle tecnologie a scuola.
E per il futuro?

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