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Fuga dalla scuola a Milano, trasferimento al Sud per 2.200 maestri: "Numero da paura

L'inizio d'anno più nero punisce le elementari: dopo un mese esodo dei nuovi assunti, posti vuoti e altre sostituzioni

18/10/2016
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la Repubblica

Tiziana De Giorgio

Una girandola continua di maestre: dalla prima campanella di settembre a oggi i bambini ne hanno viste entrare in classe due o tre. In alcuni casi anche quattro diverse per spiegare la stessa materia. E nel giro di qualche giorno potrebbe esserci un'altra persona ancora a fare l'appello. Le scuole milanesi si preparano a un pesante esodo di insegnanti e alla tornata di nomine delle supplenze annuali del provveditorato che arriva dopo oltre un mese di scuola - più in ritardo che mai rispetto al passato - traducendosi in un ulteriore cambio in corso d'anno per gli studenti. Soprattutto per quelli più piccoli.

Solo alle elementari sono più di duemila gli insegnanti pronti a tornare a casa, in una delle province del Sud, per riavvicinarsi alle proprie famiglie. Il dato arriva dalla Cisl che snocciola i numeri di un'emorragia ampiamente annunciata dai sindacati a fine estate, subito dopo il grande pasticcio legato ai trasferimenti. E che finisce per essere un macigno per le scuole, già provate da un inizio d'anno a ostacoli. "Abbiamo finalmente il report delle assegnazioni provvisorie - spiega Massimiliano Sambruna, segretario generale della Cisl scuola di Milano - sono 2.200 i docenti della primaria che lasciano gli istituti di città e provincia: sono diretti soprattutto in Sicilia e Campana. Un numero che fa paura".

A presentare questo tipo di domanda erano stati tutti quegli insegnanti, regolarizzati lo scorso anno con le ultime tornate di assunzioni della "Buona scuola", che ad agosto hanno scoperto di essere stati trasferiti a centinaia di chilometri di distanza dal famigerato algoritmo del ministero. Fra questi, tante donne con bambini che hanno chiesto di potersi riavvicinare alle famiglie per un anno. Alcuni non hanno mai preso servizio in una scuola milanese. Altri sono stati battezzati dalle scuole stesse "insegnanti sospesi", con la valigia in mano. Pronti ad andarsene dall'oggi al domani. C'è voluto del tempo perché venissero vagliate tutte le richieste. "Ci sono regioni che, per assorbire tutte queste persone, hanno ricevuto una valanga di posti in deroga sul sostegno - prosegue in polemica Sambruna - . Significa che tutte queste persone vanno ad assistere gli studenti disabili senza alcun titolo. E tutto questo per arginare i gravissimi problemi causati dalla legge 107".

Queste persone andranno sostituite. Ma nel frattempo dovrebbero (il condizionale è d'obbligo visto l'andazzo di quest'anno) partire giovedì le
nomine del provveditorato sulle supplenze annuali. Bisogna coprire circa tremila posti in tutti gli ordini di scuola. Buchi negli organici che in questo mese sono stati tappati dalle scuole stesse, dando fondo alle graduatorie d'istituto. Supplenti dei supplenti che ora dovranno lasciare le classi. "E tanti saluti alla continuità - commenta Caterina Spina, della Cgil - . Siamo quasi a novembre e in quasi tutte le scuole c'è un'instabilità mai vista".