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Formazione docenti, si smonta un altro pezzo della Buona Scuola

Miur e sindacati della scuola firmano l’ipotesi di contratto integrativo nazionale per la ripartizione delle risorse alle scuole per il triennio 2019/20-2020/21-2021/22.

22/11/2019
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Il Sole 24 Ore

Miur e sindacati della scuola firmano l’ipotesi di contratto integrativo nazionale per la ripartizione delle risorse alle scuole per il triennio 2019/20-2020/21-2021/22.

Le novità
Con l’ipotesi di contratto sono stati definiti i criteri per ripartire direttamente alle scuole le risorse per la formazione del personale docente, educativo e Ata. Il 60% delle risorse disponibili sarà assegnato alle scuole, la parte restante resterà a disposizione dell’Amministrazione centrale per le attività di formazione a carattere nazionale.

Dopo molti anni la materia della formazione è stata ricondotta alla contrattazione, come previsto dal Ccnl 2016/2018. Si tratta di una grande innovazione perché le scuole, in piena autonomia, potranno utilizzare le risorse assegnate per programmare e finanziare il proprio piano di formazione in coerenza con il Ptof, nel rispetto delle prerogative degli organismi collegiali e riconoscendo anche il diritto alla formazione nella modalità dell'autoaggiornamento individuale. Alle scuole polo è affidata la funzione di coordinamento della gestione delle attività di formazione promosse direttamente dal Miur e non realizzabili dalle scuole singolarmente (come la formazione per i neo-assunti).
Le risorse assegnate a livello di scuola dovranno essere oggetto di contrattazione integrativa al fine di stabilirne i criteri di ripartizione.

Il commento sindacale
Per il sistema scolastico, sottolineano le sigle in un comunicato unitario, è un grande e positivo cambiamento, perché alle scuole autonome e al personale viene riconosciuto pieno diritto di progettazione riguardo alla formazione, superando il sistema basato sulle scuole polo e le reti di ambito introdotto con la legge 107/2015. Infine viene affermata la centralità della comunità educante, attuando pienamente quanto previsto dal Ccnl e dal Dpr 275/99 in ordine a competenze e prerogative decisionali degli organi collegiali. È senz’altro di grande rilevanza il fatto che tra le azioni finanziabili rientrino quelle rivolte alla formazione per la sicurezza degli ambienti di lavoro. Si è inoltre ottenuto l’impegno prioritario del ministero a prevedere apposite coperture attraverso i fondi delle legge 440/97 per la formazione finalizzata alle posizioni economiche Ata e per i processi di internalizzazione del personale.