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Edscuola-Oltre 1.000 insegnanti a convegno in difesa di una scuola di qualità per tutti

. Oltre 1.000 insegnanti a convegno in difesa di una scuola di qualità per tutti Oltre 1.000 insegnanti a convegno in difesa di una scuola di qualità per tutti De Mauro: contro i misfatt...

22/03/2002
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Edscuola

. Oltre 1.000 insegnanti a convegno in difesa di una scuola di qualità per tutti
Oltre 1.000 insegnanti a convegno in difesa di una scuola di qualità per tutti
De Mauro: contro i misfatti del ministro Moratti riavviare una riflessione, perché anche una parte del centrosinistra ha contribuito in passato a non fare decollare la riforma scolastica

Per fronteggiare "gli attacchi e i misfatti già compiuti, o annunciati, dal governo di centrodestra contro la scuola italiana" bisogna riavviare subito una riflessione, trovando "argomenti che possano far presa pure a sinistra, perchè in passato anche l'opposizione di una parte del centrosinistra ha pesato" sul mancato decollo della riforma scolastica. E' questo il primo importante messaggio uscito - soprattutto per bocca dell'ex ministro della pubblica istruzione Tullio De Mauro - dalla prima giornata del convegno nazionale del Cidi (centro di iniziativa democratica degli insegnanti) che si tiene al palazzo dei congressi di Pisa e che, con l'impegno di un migliaio di docenti provenienti da tutta Italia, si svolge dal 21 al 23 marzo.
De Mauro non ha lesinato critiche ai provvedimenti del ministro Moratti ("che qualcuno si ostina ancora a definire riforme") e ai suoi metodi: "Non vede e non incontra nessun esperto o studioso". A parere di De Mauro nell'azione di questo governo "ci sono atti gravi che configurano un'attacco alla scuola pubblica e a tutto ciò che i governi di centrosinistra avevano avviato".
Ma l'ex ministro dell'istruzione non ha risparmiato bacchettate in altre direzioni: "Non investire su una cultura 'alta' per tutti - ha spiegato - mette a rischio le capacità produttive del paese, ed anche se l'attuale gruppo dirigente della Confindustria è completamente appiattito su Berlusconi è altrettanto vero che una parte consistente degli imprenditori italiani ha capito quel concetto. Speriamo che questi imprenditori più illuminati riescano a convincere perfino qualche economista di sinistra". In ogni caso, secondo De Mauro, il non investire nella scuola mette a rischio, oltre allo sviluppo economico, anche la coesione sociale e culturale di una comunità nazionale, per cui alla fine "si offre all'imbonitore di turno la possibilità di trascinare un Paese nelle scelte peggiori possibili".
Parte quindi dai 1.000 insegnanti del Cidi a convegno a Pisa il 'no' della scuola alla politica del governo. Sono giunti, infatti, da tutta Italia per ribadire che con un sistema di istruzione che nega il diritto di tutti alla cultura non si può e non si deve scendere a patti.
I lavori sono stati aperti da numerosi interventi di saluto, fra i quali quello di Gino Nunes, presidente della Provincia, e di Michele Paradisi, direttore generale dell'ufficio scolastico della Regione Toscana. In particolare, secondo Nunes, quello del ministro Moratti è un comportamento 'ineffabile'. 'A parole '#8211; ha spiegato il rappresentante della Provincia '#8211; è disponibile ad accettare obiezioni ma nei fatti tale disponibilità è solo di facciata. In particolare, da questo governo riceviamo ogni volta, in sede di conferenza unificata, una pacca sulla spalla come fossimo i figli infelici. Non penso '#8211; ha concluso Nunes '#8211; che questo sia il confronto e che in tal modo si costruisca il futuro del Paese'.
La parlamentare dei Ds Alba Sasso, ex presidente del Cidi, ha detto che 'preoccupa l'ostinazione con cui si intende demolire ogni atto del precedente governo sulla scuola e il sistematico attacco all'autonomia scolastica'. L'attuale presidente del Cidi, Domenico Chiesa, ha da parte sua affermato che 'bisogna ripartire dal protagonismo delle scuole, perché proprio i docenti sono stati i grandi assenti del cambiamento in atto, ascoltati dalla Moratti solo attraverso un sondaggio Istat'.
Significativo l'intervento di Federico Enriques, amministratore delegato della casa editrice Zanichelli, il quale ha rivolto decise critiche al ministro Moratti: 'Non si può non osservare '#8211; ha detto fra l'altro '#8211; come la riforma della composizione delle commissioni dell'esame di Stato, in contrasto sostanziale se non formale con la nostra Costituzione, abbia inferto un colpo decisivo alla serietà della nostra scuola'. 'Anche la migliore delle riforme '#8211; ha aggiunto '#8211; ben difficilmente potrebbe rimarginare questa ferita'. In definitiva, secondo Enriques, diventa 'ancor più necessario continuare a fare quello che si sente proprio dovere, in un edificio che è in pericolo'.


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