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Edifici scolastici, il Miur annuncia una nuova anagrafe Ma è sempre la stessa, perché sia completa l'attesa non è finita

Il ministero dell'istruzione deve ancora realizzare il sistema informativo per acquisire i dati regionali

22/11/2016
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ItaliaOggi

Emanuela Micucci

«Via libera in Conferenza unificata alla nuova Anagrafe dell'edilizia scolastica», annuncia il Miur. Ma di nuovo l'accordo tra governo, regioni ed enti locali siglato il 10 novembre prevede l'aggiornamento dei record dei dati per ciascun edifico scolastico, che passano da 151 a 500, e la prossima realizzazione di un sistema informativo per l'acquisizione dei dati in tempo reale secondo un flusso informativo diretto e costante tra enti locali, regioni e ministero, superando l'attuale riversamento periodico. Intanto, da domani per tre giorni, l'edilizia scolastica sarà al centro in tutte le scuole di attività, dibattiti e flash mob della prima Giornata nazionale per la sicurezza delle scuole, promossa dal Miur il 22 novembre.

L'Anagrafe resta dunque definita, a inizio 2014, come sistema nazionale delle anagrafi regionali dell'edilizia scolastica dall'allora ministro dell'istruzione Maria Chiara Carrozza e, dopo diversi annunci, presentata il 7 agosto 2015 dal suo successore Stefania Giannini sebbene con alcuni dati incompleti. Mentre sui tempi di avvio delle novità approvate dalla Conferenza Unificata si dovrà aspettare che il Miur realizzi «il sistema informativo formativo di acquisizione dei dati regionali in tempo reale», proceda «alla modifica del set dei dati contenuti nell'Ares (anagrafe regionale, n.d.r.) alla luce del nuovo tracciato record concordato» e formi «il personale tenuto all'aggiornamento dei dati». Ma occorrerà anche che prima regioni e province autonome approvino «il nuovo tracciato record contenente il set informativo dei dati» e «promuovano l'aggiornamento dei dati da parte degli enti locali».

Questi alcuni degli impegni assunti dal Miur e dalle regioni nell'accordo. Tuttavia, si stabilisce che si possano inserire i dati secondo il set attuale entro il 1 dicembre 2016 «in fase transitoria in attesa della definizione delle nuove modalità di scambio dei flussi informativi». Mentre il Miur, nel comunicato stampa sull'accordo, precisa che «entro il 31 dicembre avverrà l'ultima trasmissione dei dati secondo le vecchie procedure. Poi partirà con la nuova modalità di comunicazione». Quindi, dal 1 gennaio 2017.

Tra un mese e mezzo, vacanze natalizie comprese, Miur e regioni dovrebbero aver sbrigato tutti i passaggi preliminari, affinché si possano inserire tutti i nuovi record, cioè 349 in più rispetto agli attuali. Tra questi, ad esempio, sarà migliorato il quadro delle informazioni sull'adeguamento sismico degli edifici, sulla presenza di spazi come palestre e auditorium, sullo stato delle strutture portanti deli edifici. Così da «arrivare entro la prima metà del prossimo anno a un vero e proprio fascicolo elettronico di ciascun edificio scolastico», spiega il Miur nel comunicato. Perché, sottolinea Giannini, «la sicurezza delle nostre scuole è una priorità assoluta per questo governo».

Prudente sull'accordo il commento di Cittadinanzattiva che chiede se tutti i comuni e le province saranno in grado di completare i dati mancanti dell'attuale Anagrafe e di fornirli entro dicembre 2016, come dichiarato dal Miur, «visto che ad oggi non risulta rispettato il termine di inserimento dei dati sulle certificazioni delle scuole previsto per gennaio 2016»; se saranno così efficienti e pronti a reperire i nuovi 349 dati in più richiesti e «ad adottare in 6 mesi il nuovo sistema che porterà al fascicolo elettronico degli edifici scolastici».

In effetti, in Molise la scorsa settimana il consigliere regionale Salvatore Coccia (Pdci) in un ordine del giorno ha denunciato che «non risultano aggiornati i dati relativi agli edifici scolastici» e proposto per il loro inserimento l'istituzione di un osservatorio. Mentre contribuisce ad aggiornare i dati la decisone della Struttura di missione per l'edilizia scolastica di Palazzo Chigi, che in alcuni bandi ha già legato i finanziamenti all'aggiornamento da parte degli enti locali dell'Anagrafe.

Intanto, l'Anci durante la Conferenza unificata, ha consegnato 80 ordini del giorno di 80 consigli comunali in cui i sindaci chiedono al governo di finanziare il fondo di prevenzione per il rischio sismico. «Abbiamo formulato una richiesta alle regioni di dedicare ai piani comunali di protezione civile l'1% del Fondo regionale dedicato», annuncia il presidente Enzo Bianco.