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Eco di Bergamo-La nuova scuola taglia i progetti per stranieri

La nuova scuola taglia i progetti per stranieri Lettere di protesta all'ex provveditorato: "Risorse già insufficienti, così si va allo sfascio" Bambini italiani e stranieri sui banchi di scuola....

05/05/2003
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Eco di Bergamo

La nuova scuola taglia i progetti per stranieri
Lettere di protesta all'ex provveditorato: "Risorse già insufficienti, così si va allo sfascio"

Bambini italiani e stranieri sui banchi di scuola. È allarme per i previsti tagli alle risorse destinate all'integrazione e alla multiculturalità
Aumentano gli alunni stranieri, ma vengono azzerati i progetti per la loro integrazione e per l'educazione interculturale. Per le scuole bergamasche, già al collasso per i drastici tagli di risorse e cattedre, è un nuovo colpo al cuore. La scure del ministro Moratti sui posti e la distribuzione dei tagli nelle province lombarde (le trattative tra Ufficio scolastico regionale e sindacati si stanno per concludere) hanno fatto saltare anche gli otto "Sportelli-Scuola" rivolti agli alunni stranieri: progetti innovativi in tutta la realtà lombarda, perché attivati non per singola scuola, ma per distretti. In pratica ciascun progetto serve più scuole della stessa zona, in rete anche con gli altri soggetti del territorio, e fa conto su un insegnante distaccato. Azzerati i posti dei docenti dal prossimo settembre, di conseguenza lo saranno anche i progetti.
L'allarme lo lancia Maria Carla Marchesi (alla guida del settore Interventi educativi che fa capo all'ex provveditorato di Bergamo) che sta ricevendo una valanga di lettere di denuncia da scuole e vari enti locali. Cosa succederà ora? "Quei posti non possono saltare. Mi auguro che arrivino delle risposte concrete altrimenti salterà tutto il lavoro fin qui intrapreso con gravi contraccolpi sulla "gestione" degli alunni stranieri di tipo pedagogico e educativo, già difficile per via delle risorse insufficienti".
Gli otto progetti in questione coinvolgono tante scuole in rete che fanno riferimento agli otto istituti sede dello sportello: l'Istituto comprensivo "De Amicis" in città, più gli Istituti comprensivi di Ponte San Pietro, Costa Volpino, Ponte Nossa, Verdellino, Chiuduno, Bariano e il liceo Don Milani di Romano. Le scuole poi fanno parte di un sistema integrato con altri soggetti come enti locali, Asl e associazioni. Con i tagli perciò spariranno tutte quelle azioni di coordinamento tra scuola e territorio rivolte agli alunni stranieri e alle loro famiglie: attività di monitoraggio, di raccordo, di formazione degli insegnanti per l'intercultura, di alfabetizzazione e così via. Eppure la presenza di alunni stranieri è ormai un dato assodato, lo testimoniano le cifre: nel 1994-95 erano 704, ora se ne contano 5.750, oltre il 40 per cento in più rispetto a un anno fa (erano 4.091), e già 139 in più rispetto ai 5.611 fotografati da un rapporto dell'ex provveditorato (settore Interventi educativi), "Alunni stranieri nell'anno scolastico 2002/2003", aggiornato al 31 dicembre 2002. Ancora una piccola minoranza, pari al 4% degli oltre 145 mila alunni bergamaschi (tra scuole statali e non statali), ma che in 10 anni si è moltiplicata per otto. Maschi e femmine quasi alla pari (i primi a quota 51,72%). Finora l'impegno di insegnanti e vari altri soggetti del territorio ha influito molto sui buoni risultati conseguiti dagli alunni stranieri, con il 67,35 per cento di promozioni (lo scorso giugno). Il primo scoglio da superare per molti resta quello della lingua italiana. Secondi gli insegnanti ancora il 30,22% degli alunni stranieri ne ha una conoscenza insufficiente o nulla a livello scritto. Una percentuale che si attesta al 21,15% per quella orale. Un piccolo esercito che dalle retrovie è alimentato da specifiche azioni didattiche che poggiano su numerosi progetti di integrazione.
Da qui la battaglia contro tutta la politica dei tagli da parte dei sindacati provinciali della scuola (Cgil, Cisl, Uil e Snals) che stanno facendo fronte comune per risolvere la grave situazione in cui versa la scuola statale nel suo complesso. "La coperta è corta e i pochi posti sono mal distribuiti '#8211; accusa Mario Fiorendi (Cisl) '#8211;. Senza un'inversione di rotta ci saranno, ad esempio, accorpamenti forzati di classe, specialmente in molte scuole di montagna". Corrado Ezio Barachetti (Cgil): "Qui abbiamo realtà locali con oltre il 40 per cento di alunni stranieri e i tagli ci penalizzano in modo grave". Loris Renato Colombo (Snals) è categorico: "Non è possibile che si tagli sempre sulla scuola perché il Governo la considera improduttiva. Ormai, dobbiamo fare i conti solo con i rammendi". Si spera però in qualche posto in più, se non ora (sugli organici di diritto, cioè previsionali), più avanti sugli organici di fatto.
Teresa Capezzuto


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