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Dad, il contratto è necessario

Prorogato lo stato di emergenza Covid. Ministero e sindacati chiamati a nuovo accordo. Le prestazioni online devono essere regolamentate

14/07/2020
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ItaliaOggi

CArlo Forte

Il governo intende prorogare lo stato di emergenza sanitaria fino al 31 dicembre prossimo. Se ciò avverrà, il ministero dell'istruzione dovrà aprire al più presto un tavolo di contrattazione integrativa per regolare la didattica a distanza. In caso contrario, i docenti potranno legittimamente astenersi dal praticarla anche in caso di chiusura parziale o totale delle istituzioni scolastiche. È l'effetto della conversione in legge del decreto-legge 22/2020 avvenuta con la legge 41/2020.

L'articolo 2 del dispositivo, al comma 3, prevede infatti che, in corrispondenza della sospensione delle attività didattiche in presenza a seguito dell'emergenza epidemiologica, il personale docente debba comunque assicurare le prestazioni didattiche nelle modalità a distanza, utilizzando strumenti informatici o tecnologici a disposizione. E dispone che i relativi obblighi debbano fare riferimento al contratto vigente. Allo stato attuale il contratto non prevede questo tipo di prestazione. Il legislatore così ha posto in capo al ministero dell'istruzione l'obbligo di regolare questa particolare modalità di telelavoro con un contratto integrativo ad hoc. L'obbligo è previsto dal successivo comma 3-ter, il quale dispone che, fino al perdurare dello stato di emergenza deliberato dal Consiglio dei ministri in data 31 gennaio 2020, dovuto al diffondersi del virus Covid-19, le modalità e i criteri sulla base dei quali erogare le prestazioni lavorative e gli adempimenti connessi resi dal personale docente del comparto istruzione e ricerca, nella modalità a distanza, debbano essere regolati mediante un apposito accordo contrattuale collettivo integrativo stipulato con le associazioni sindacali rappresentative sul piano nazionale del medesimo comparto. La stessa norma stabilisce che dall'entrata in vigore del nuovo accordo non dovranno derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica. Dunque, la stipula dell'accordo non necessita di stanziamenti aggiuntivi. La previsione di un contratto integrativo fa sì che l'avvio dei negoziati non necessiti di un atto di indirizzo e che le trattative non debbano svolgersi necessariamente con l'intermediazione dell'Aran, ma direttamente dai ministri competenti.

Per quanto riguarda la scuola, dunque, dalla ministra dell'istruzione, Lucia Azzolina. Sebbene la norma faccia riferimento all'intero comparto (scuola, università e ricerca), trattandosi di un contratto integrativo, la prassi invalsa prevede, infatti, che se ne occupino direttamente le amministrazioni interessate. Così come avviene, per esempio, con il contratto integrativo sulla mobilità a domanda e con il contratto integrativo sulla mobilità annuale. Quanto alla parte sindacale, il dispositivo fa riferimento alle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative. Dunque, non solo alle organizzazioni sindacali firmatarie del contratto nazionale, ma anche alle sigle che, pur non essendo firmatarie, secondo l'ultima rilevazione, abbiano raggiunto il requisito della rappresentatività.

Dunque, non solo Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda-Unams, ma anche l'Anief. L'amministrazione scolastica ha già messo in conto che dal 1° settembre prossimo le lezioni non potranno essere svolte solo nella modalità in presenza. Tant'è che ha già previsto nel Piano scuola 2020/2021 di emanare delle linee guida per la didattica digitale integrata (si veda Italia Oggi del 27 giugno scorso). Il provvedimento recherà il quadro normativo di riferimento e indicazioni su come fare per organizzare la didattica digitale integrata: analisi del fabbisogno, obiettivi da perseguire, strumenti da utilizzare, orario e frequenza delle lezioni.

Le linee recheranno anche disposizioni riguardanti gli organi collegiali, le assemblee e lo svolgimento dei rapporti scuola-famiglia. Dunque, l'amministrazione intende intervenire anche su materie strettamente contrattuali che riguardano la prestazione: attività di insegnamento e attività funzionali all'insegnamento. Di qui la necessità di attivare al più presto il tavolo di contrattazione integrativa proprio per evitare che queste materie rimangano prive della necessaria normativa di dettaglio.

Le linee guida recheranno anche indicazioni sulla necessaria integrazione del patto di corresponsabilità e del regolamento di disciplina delle scuole secondarie. Così da favorire la partecipazione sostenibile delle famiglie nell'ambito della didattica a distanza. Il provvedimento fornirà indicazioni anche per la valutazione, la privacy, e gli alunni con bisogni educativi speciali.