Corriere-Tornare al latino obbligatorio

Il dibattito aperto da Galli della Loggia su scuola e Umanesimo

"Tornare al latino obbligatorio"

Dario Antiseri: ha colto nel segno Replica la sociologa Ribolzi: affermazioni antistoriche

ROMA - Dario Antiseri, lo storico cattolico liberale, propone di rendere obbligatorio nelle scuole lo studio del latino. Per Franco Frabboni, presidente della società dei pedagogisti italiani, le varie "educazioni" - alla salute, all'ambiente e via dicendo - presenti nei programmi scolastici, possono devastare il concetto di cultura. Per la sociologa dell'Educazione, Luisa Ribolzi, è antistorico pensare che la scuola debba trasmettere solo la cultura umanistica. Fa discutere il fondo di Ernesto Galli della Loggia apparso sul Corriere della Sera di ieri, dove il docente universitario definisce le varie educazioni, previste dalla riforma Moratti, "una pietra tombale calata sull'idea di cultura... che storicamente discende dalla grande tradizione dell'Umanesimo occidentale".
"Della Loggia - dice Antiseri - ha messo il dito su una piaga effettiva della scuola che deve educare menti critiche. Poiché pensiamo in greco e parliamo in latino, invece che mortificare le discipline, non sarebbe male reintrodurre in modo assennato l'insegnamento del latino".
"Esiste uno scontro - spiega Frabboni - tra la pedagogia laica, che riflette le posizioni di Galli della Loggia, e la pedagogia cattolica che cerca di introdurre elementi di educazione".
Per la Ribolzi le affermazioni di Galli della Loggia sono antistoriche: "La cultura umanistica valeva quando la popolazione scolastica era diversa per qualità e quantità".

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