Corriere-Tasse, sul riassetto Cgil e Cisl si dividono

Tasse, sul riassetto Cgil e Cisl si dividono

ROMA - È ripartito dalla riforma del fisco il confronto tra governo e sindacato. E presto potrebbe allargarsi agli altri temi, dal mercato del lavoro alla previdenza, sotto la regia politica della presidenza del Consiglio. Ieri, il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, dopo aver visto Cgil, Cisl Uil e gli altri sindacati, ha infatti detto: "È stato un incontro positivo, parte di una necessaria e più ampia discussione, non limitata al fisco, da fare a Palazzo Chigi". Tremonti ha aggiunto che riferirà presto al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, e che, a suo parere, si può "ipotizzare un'agenda" dei temi da discutere tra governo e parti sociali per uno "sviluppo naturale" del confronto cominciato ieri. Intanto, "nei prossimi giorni", limitatamente al ministero dell'Economia, si aprirà un "tavolo tecnico" per approfondire la discussione sulla riforma del fisco. Cisl e Uil hanno giudicato con favore la disponibilità di Tremonti e sono interessate ad andare avanti, la Cgil, pur non abbandonando il tavolo, ha già bocciato le proposte del governo. Il ministro ha assicurato che le tasse verranno ridotte "cominciando dai redditi bassi", a partire dalla Finanziaria per il 2003. I sindacati lo hanno criticato per averli incontrati quando il disegno di legge delega sulla riforma del fisco è già stato votato dalla Camera. Tremonti ha risposto dicendo che il provvedimento "è un semilavorato parlamentare" perché deve essere ancora discusso dal Senato e poi attuato di anno in anno attraverso le leggi Finanziarie. C'è quindi tutto il tempo per eventuali aggiustamenti. Il nuovo sistema fiscale partirà tra un anno. Le aliquote di prelievo verranno ridotte, fino ad arrivare, a regime, a due sole (23% e 33%) al posto delle cinque attuali. Cgil, Cisl e Uil hanno manifestato tutta la loro preoccupazione per un sistema a due aliquote. Per il vicesegretario della Cgil, Guglielmo Epifani, "si ridurrebbe la progressività del prelievo, concentrando i vantaggi sui redditi alti". Secondo i calcoli della Cgil, un pensionato con un reddito di 15 milioni di vecchie lire risparmierebbe appena 18 mila lire mentre un professionista che guadagna 900 milioni pagherebbe 103 milioni di lire di tasse in meno. Tremonti sostiene che con il nuovo sistema di deduzioni a favore dei redditi bassi la progressività sarebbe garantita, ma la Cgil non ci crede. Possibilista, invece, è la Cisl. "Noi vogliamo che non sia danneggiata la spesa sociale e il reddito dei lavoratori dipendenti e dei pensionati", ha detto il segretario Savino Pezzotta. "Per questo - ha aggiunto - vogliamo approfondire il confronto, per capire se è proprio necessario arrivare a due sole aliquote". Anche il leader della Uil, Luigi Angeletti, rinvia il giudizio a dopo gli incontri tecnici.
Tremonti, per sostenere l'impianto della sua riforma, ha fatto distribuire un saggio scritto nel 1986 dal suo nemico storico, Vincenzo Visco (Ds), suo predecessore alle Finanze. "Lì dentro - ha spiegato - troverete che si propongono due aliquote, con la massima del 33-35%, e un sistema di deduzioni. È un'idea che ho sempre sostenuto, anche se è di Visco, e ora voglio attuarla. La sua ipotesi è la nostra". Ha replicato ironicamente il numero due della Uil, Adriano Musi: "Visco e Tremonti sono d'accordo? Io continuo a preferire Quintino Sella che notava come i 10 centesimi che avrebbe pagato il povero servivano per vivere dignitosamente mentre quelli del ricco sarebbero serviti eventualmente a pagare il teatro".