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Corriere-Spero che i 18 mila docenti distaccati tornino a insegnare"

"Spero che i 18 mila docenti distaccati tornino a insegnare" ROMA - "Spero che i 18 mila docenti attualmente impegnati in varie altre mansioni tornino a insegnare. Non possiamo permetterci ...

25/07/2002
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Corriere della sera

"Spero che i 18 mila docenti distaccati tornino a insegnare"

ROMA - "Spero che i 18 mila docenti attualmente impegnati in varie altre mansioni tornino a insegnare. Non possiamo permetterci di avere 18 mila docenti che invece di insegnare fanno altro, come non possiamo permetterci di avere scuole che hanno delle sofferenze di personale e altre che hanno, invece, un rapporto tra docenti e alunni molto al di sotto della media nazionale, già più bassa rispetto alla media europea". Il ministro Letizia Moratti è tornata sul delicatissimo tema dell'impiego irrazionale del personale del ministero dell'Istruzione. Ha ricordato una delle tante cifre contenute nel "dossier" sugli sprechi, presentato due giorni fa ai sindacati della scuola. Ha sottolineato ancora una volta che non c'è nessun "blocco delle assunzioni", ma si tratta solo di un'esigenza di "rigore". Le parole del ministro non sembrano lasciare spazio a dubbi: la giungla dei distacchi e dei comandi sarà, presto o tardi, disboscata. Quando? I primi interventi potrebbero scattare in autunno, con la Finanziaria. Una stagione che si annuncia sempre più calda, dopo le prese di posizioni dei sindacati, a partire dalla Cgil scuola.
Contro gli sprechi denunciati dal ministro potrebbero essere impiegati dei provvedimenti legislativi, se la causa da rimuovere è una legge. Oppure più semplicemente degli atti amministrativi. O dei negoziati tra le parti. Tra le "isole di privilegio" da abolire o da ridimensionare fortemente ci sono le associazioni professionali e i distacchi presso altri enti. E' possibile che si apra una trattativa anche con i sindacati. Tra le ipotesi non manca la disincentivazione. La legge prevede già oggi che le associazioni professionali, tanto per fare un esempio, possano ottenere dei distacchi pagandoli, come accade nel privato. L'obiettivo è di spostare dalle retrovie del ministero dell'Istruzione verso il "fronte" dell'insegnamento quanti più docenti possibile.
"Noi parliamo di conti pubblici, che, quindi - ha detto il ministro - non possono essere interpretati in maniera diversa: non abbiamo parlato di un blocco delle assunzioni, bensì di una politica di rigore, perché non possiamo permetterci di avere sprechi e inefficienze".
Secondo le cifre sul bilancio della scuola, rese note dal ministro per i Rapporti con il Parlamento, Carlo Giovanardi, nel conto consuntivo 2001 la spesa per il personale della scuola ha sforato di 9 mila miliardi di vecchie lire le previsioni. E in sede di assestamento del bilancio del 2002 si è verificato un analogo sforamento per 3 mila miliardi di vecchie lire, "dovuti interamente ad oneri di personale per normative entrate in vigore prima dell'insediamento di questo governo".
G. Ben.


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