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Corriere-Scuola, contratto o sarà sciopero

Roma: assemblea tra docenti e sindacalisti provenienti da tutta Italia "Scuola, contratto o sarà sciopero" Ultimatum al governo di Cgil, Cisl e Uil: convocazione entro aprile ROMA ...

11/03/2002
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Corriere della sera

Roma: assemblea tra docenti e sindacalisti provenienti da tutta Italia

"Scuola, contratto o sarà sciopero"

Ultimatum al governo di Cgil, Cisl e Uil: convocazione entro aprile

ROMA - Sciopero nazionale unitario della scuola, se non parte subito il rinnovo del contratto di lavoro degli insegnanti. Questo l'ultimatum al governo e al ministro Moratti lanciato dall'Hotel Regife di Roma, dove ieri mattina si sono dati appuntamento 1.500 tra docenti, sindacalisti, delegati e rappresentanti del personale tecnico amministrativo provenienti da tutta Italia. Cgil, Cisl e Uil hanno trovato una linea comune su cinque punti considerati irrinunciabili: rafforzamento della scuola statale, mantenimento del carattere nazionale dell'istruzione in Italia, una reale politica di investimenti, una gestione democratica della scuola, il rinnovo del contratto di lavoro. Daniela Colturani, segretaria generale della Cisl scuola, ha ricordato che lo sciopero generale indetto unilateralmente dalla Cgil per il 5 aprile non riguarda soltanto l'articolo 18, le pensioni e il fisco, ma anche il ritiro della delega sulla scuola: "Indipendentemente dalla divisione tra le confederazioni - ha aggiunto - intendiamo aprire una vertenza che, sulla scuola, sarà unitaria. Non faremo passare un sistema scolastico che emargina i poveri e dà campo libero ai ricchi". Massimo Di Menna, segretario generale della Uil scuola, ha precisato i termini dell'ultimatum: "Se entro aprile il negoziato per il contratto non è avviato, passeremo alla mobilitazione generale e allo sciopero unitario. Un milione di lavoratori non possono essere lasciati nell'incertezza". La data per lo sciopero non è ancora decisa. Di Menna si limita a indicare l'ultima decade di aprile. Ieri all'assalto della riforma si è mossa anche l'associazione nazionale docenti (And), che ha invitato i colleghi ad autosospendersi dai consigli d'istituto e dalle giunte esecutive per protestare contro "la marginalizzazione dei docenti all'interno degli organi di governo della scuola".
Clima rovente ieri al Regife. Interventi tesi e applausi scroscianti. "Questa riforma vuole mettere i docenti gli uni contro gli altri", accusa un'insegnante di scuola materna, Luisa Rivetti. "Guadagno due milioni al mese, non ce la faccio a tirare avanti - dice il signor Vito, assistente amministrativo, giunto da Bari con moglie e figli -. Sono qui per rivendicare il diritto a una scuola pubblica, che offra a tutti uguali opportunità. No alla divisione tra ricchi e poveri". Da Bari, dove presiede la consulta studentesca, è arrivata anche Luigia Giannandrea, per chiedere "una scuola giusta, che mi aiuti a credere nel futuro, in una società che non dimentichi i valori, che mi educhi alla vita e anche alla politica, contro il dilagante qualunquismo che serpeggia tra i giovani". A proposito, ieri a Roma i giovani non si sono visti al girotondo attorno alla sede della Rai, ma le organizzatrici, Silvia Bonucci e Marina Astrologo, hanno annunciato che la prossima volta il "popolo del girotondo" abbraccerà un luogo simbolo dell'istruzione.
Claudio Lazzaro