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Corriere-Roma-TEMPO PIENO SENZA FONDI

Scuola, apertura difficile TEMPO PIENO SENZA FONDI di GIORGIO DE RIENZO Soffia una brutta aria di burrasca a Roma per l'inizio del nuovo anno scolastico, quello che dovrebbe veder muovere i p...

28/08/2003
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Corriere della sera

Scuola, apertura difficile
TEMPO PIENO SENZA FONDI

di GIORGIO DE RIENZO

Soffia una brutta aria di burrasca a Roma per l'inizio del nuovo anno scolastico, quello che dovrebbe veder muovere i primi passi della Riforma. Tornano infatti con evidenza intatti tutti i problemi già delineati nel giugno scorso dai sindacati e dalle Associazioni di studenti ed editori, messi in sordina soltanto dalla lunga (e torrida) pausa estiva. Sono in stato di minacciosa fibrillazione i precari "storici" e non per le assegnazioni degli incarichi annuali ancora in alto mare, in attesa di un disegno di legge che tarda ad arrivare, il quale dia un assetto definitivo (e possibilmente equo) alle graduatorie.
Le associazioni dei consumatori protestano per gli aumenti vistosi dei libri di testo, ma ancor più del "corredo" scolastico: diari, quaderni e così via. Ma ora va soprattutto in primo piano il problema cruciale per gli scolari delle elementari e gli studenti delle medie, che finirà per coinvolgere drammaticamente migliaia di famiglie, in cui tutti e due i genitori sono impegnati nel lavoro.
Il Direttore dell'Ufficio Scolastico del Lazio, Francesco de Sanctis, allarga le braccia. Pur con i tagli imposti dalla Finanziaria si è riusciti a confermare a Roma la copertura del tempo prolungato per lo stesso numero di bambini e adolescenti dell'anno scorso, almeno nelle prime classi dei due cicli. Ma le iscrizioni sono in aumento: duemila e mille in più rispettivamente nelle elementari e nelle medie. E allora si prevede un meccanismo a rotazione che manderà a casa nel pomeriggio gli allievi un minimo di due giorni alla settimana, con un disagio (se non un caos) organizzativo per le famiglie che è ben facile prevedere.
L'Unione italiana genitori chiede interventi straordinari. Ma la copertà è troppo corta. Comune e Regione già dovranno dare fondo alle loro possibili risorse per coprire (fin dove potranno) le spese maggiori che le famiglie meno abbienti dovranno affrontare per i libri di testo e i corredi scolastici, nonché per alleviare in qualche modo le difficoltà che dovranno superare i genitori di alunni disabili o socialmente svantaggiati. Proprio due giorni fa il Campidoglio ha annunciato interventi in questo senso per 13 milioni di euro.
C'è un'alternativa per risolvere il problema del tempo prolungato. Quella di chiedere al ministero di dirottare i fondi dei cosiddetti "POF" (piani di offerta formativa) previsti proprio per agevolare l'avviamento della riforma. È chiaro che si tratterebbe di un provvedimento tappabuchi e persino pericoloso per il futuro. Ma salvo un intervento miracoloso, che trovi soldi dove non ce ne sono, non si vede un'altra possibile soluzione nell'immediato.


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