FLC CGIL
Contratto Istruzione e ricerca, filo diretto

https://www.flcgil.it/@3778917
Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Corriere-Rette più alte e prestiti agevolati agli studenti per migliorare le università

Corriere-Rette più alte e prestiti agevolati agli studenti per migliorare le università

La proposta al convegno dell'associazione TreeLLLe presieduta da Umberto Agnelli. "Pochi i corsi che indirizzano alle professioni" "Rette più alte e prestiti agevolati agli studenti per m...

12/09/2003
Decrease text size Increase text size
Corriere della sera

La proposta al convegno dell'associazione TreeLLLe presieduta da Umberto Agnelli. "Pochi i corsi che indirizzano alle professioni"

"Rette più alte e prestiti agevolati agli studenti per migliorare le università"

ROMA - Aumentare le rette degli studenti finanziandole con prestiti agevolati a lungo termine. E' un sistema che funziona già in altri Paesi. E' ritenuto uno dei più efficaci per risolvere il problema del diritto allo studio. Le università possono adeguare le rette ai costi effettivi e migliorare quindi i servizi, senza penalizzare gli iscritti che, grazie ad un prestito d'onore, anche con garanzie pubbliche, sono in grado di restituire la somma ricevuta con le prime buste paga. E' una delle proposte uscite dal convegno che TreeLLLe l'associazione presieduta da Umberto Agnelli che si batte per il miglioramento della qualità dell'educazione, dell'istruzione e della formazione, ha dedicato all'università. La ratio della proposta è semplice: investire in istruzione superiore e formazione rende molto, più di qualunque altro investimento. Un concetto che secondo l'associazione in Italia stenta a passare.
TreeLLLe, che negli anni passati ha sottoposto la scuola ai raggi x, stavolta ha acceso i riflettori sugli oltre settanta atenei del paese. Il raffronto tra la nostra università e quelle degli altri paesi sviluppati ha messo in evidenza anomalie e ritardi.
Secondo Attilio Oliva, presidente esecutivo dell'associazione, nel nostro sistema "manca innanzitutto un'offerta strutturata di corsi per titoli professionalizzanti, c'è una insufficiente attività di valutazione dei risultati, gli strumenti di governo sono inadeguati e le risorse insufficienti, soprattutto quelle per il diritto allo studio". Ma la principale anomalia riguarda proprio la mancanza di un forte canale post secondario di professionalizzazione, che rende difficile la ricerca di personale giovane e specializzato per le aziende, soprattutto nei settori più avanzati. "In tutti gli altri Paesi dell'Unione europea - ha ricordato Umberto Agnelli - la quota degli allievi che frequenta i corsi professionalizzanti (non universitari o para-universitari) oscilla dal 40 al 60 per cento. Una differenza abissale con il nostro 0,9. È un'insistenza - ha assicurato - che deriva solo in parte dal mio ruolo di industriale, che auspica persone più preparate ai compiti aziendali. Deriva soprattutto dalla convinzione che sia bene che tutti studino di più e meglio".
La ricerca ha riproposto una pagella ben nota, piena di insufficienze: età media dei docenti più elevata che altrove, durata media per laurearsi intorno ai 7-8 anni, studenti fuori corso oltre il 40 per cento del totale degli iscritti, e infine abbandoni intorno al 60 per cento.


La nostra rivista online

Servizi e comunicazioni

Seguici su facebook
Rivista mensile Edizioni Conoscenza
Rivista Articolo 33

I più letti

Filo diretto sul contratto
Filo diretto rinnovo contratto di lavoro
Ora e sempre esperienza!
Servizi assicurativi per iscritti e RSU
Servizi assicurativi iscritti FLC CGIL