Corriere-Patto per l'Italia, rilancio Cisl:

Patto per l'Italia, rilancio Cisl:

ROMA - Cinquantamila manifesti sono in viaggio da Roma verso tutte le città italiane mentre i dischetti software per la riproduzione dei volantini sono già arrivati in tutte le strutture periferiche. La Uil ha mobilitato massicciamente il proprio apparato contro lo sciopero generale promosso dalla sola Cgil per il 18 ottobre. Una campagna basata su due manifesti che contengono gli slogan e una serie di volantini che spiegano nel dettaglio le posizioni della Uil. "Credo che alla fine il materiale informativo supererà il mezzo milione di copie", dice il segretario organizzativo, Carmelo Barbagallo. Nel primo manifesto sono riprodotti i titoli dei principali quotidiani del 6 ottobre sullo scontro tra la Confindustria e il governo sulla Finanziaria e sotto c'è una domanda: "Perché la Cgil sciopera?". Nel secondo manifesto sono riportati i risultati ottenuti con la Finanziaria, dalla riduzione delle tasse all'aumento dei sostegni per i disoccupati. E anche qui una domanda. "E io dovrei scioperare?". Più morbida la campagna Cisl, partita ieri. Saranno stampati 600 mila volantini e 6-7 mila manifesti in sei esemplari diversi, ciascuno con uno slogan che richiama l'identità Cisl. Esempio: "Io sono Cisl e mi batto per far rispettare gli accordi". Spiega il segretario organizzativo, Sergio Betti: "Non ci sono riferimenti allo sciopero Cgil. La nostra è una campagna ordinaria, come ne facciamo periodicamente". Ma il momento non è assolutamente ordinario e i dirigenti sindacali stanno girando come trottole da una parte all'altra d'Italia, impegnati in assemblee con i lavoratori. Del resto, la Cgil ha investito massicciamente sulla riuscita dello sciopero e il peggioramento della situazione economica, dai conti pubblici alla crisi Fiat, le dà una mano. "Lo avevano proclamato mesi fa sull'articolo 18 (licenziamenti, ndr.), adesso è contro la Finanziaria, tutta la politica del governo e, tra un po', anche contro la guerra...", osserva Paolo Pirani (Uil).
Cisl e Uil lavorano, se non proprio per far fallire lo sciopero, certamente per evitare che esso attiri propri iscritti. Ma, soprattutto, per mantenere vivo il Patto per l'Italia firmato col governo il 5 luglio: il suo fallimento sarebbe infatti il successo della Cgil. Pezzotta è "preoccupatissimo per la situazione economica e del Mezzogiorno". E per questo ha deciso di giocare forte: ha invitato il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, e il presidente della Confindustria, Antonio D'Amato, alla conferenza nazionale della Cisl sul Sud, il 24 ottobre a Napoli. Per rimettere lì, sotto la regia di Pezzotta, il Patto per l'Italia sui binari giusti. Perché, se il Patto deraglia e i finanziamenti per il Sud non arrivano, anche la Cisl sarebbe costretta a scendere in piazza. Se il disegno di Pezzotta riuscirà, si troveranno faccia a faccia D'Amato e Tremonti che sulla Finanziaria se le sono dette di tutti i colori. Obiettivo: ricucire lo strappo di Capri (al convegno dei giovani imprenditori D'Amato ha definito la Finanziaria "una delle peggiori mai scritte per il Sud"). Mancherebbe solo il governatore della Banca d'Italia, Antonio Fazio, che a Capri aveva richiamato tutti sul peggioramento della situazione e sulla necessità delle riforme strutturali. Ma Fazio parlerà venerdì 11 ottobre in Parlamento, sulla Finanziaria. E in molti si attendono una diagnosi severa e preoccupata.