Corriere-Ogni anno ricomincio daccapo, dal 1981"

"Ogni anno ricomincio daccapo, dal 1981"

MILANO - "La mia vita da precaria? Dura da una vita". Marinella Stangherlin, classe 1953, ha iniziato a insegnare nel 1981. Italiano e latino nei licei di Milano. Li ha girati quasi tutti, ormai. "E ogni anno devo ricominciare da capo". Cosa vuol dire essere precario?
"Vuol dire andare ogni luglio in provveditorato e fare ore di coda per avere una cattedra. Vuol dire mettersi in gioco e dover sempre dimostrare che ce la puoi fare. Fino a dieci anni fa affrontavo con coraggio questa sfida. Pensavo che mi mantenesse giovane. Ora sono più pessimista".
I colleghi di ruolo la discriminano?
"Succede sempre quando arrivi in un ambiente nuovo. Ma sul campo puoi dimostrare professionalità e conquistare il rispetto dei colleghi".
Il precariato è uno status sociale?
"E' un'etichetta che ci qualifica come docenti di serie B. Psicologicamente non mi sento precaria, ma socialmente lo sono, da oltre vent'anni. E questo mi mortifica sempre di più".
E con i ragazzi?
"Ogni addio è un dispiacere per me e per loro".
Ha mai pensato di mollare tutto?
"E' una vita professionalmente degradante, ma amo il mio lavoro e non mi scoraggio. Non trovo giusto lasciar perdere".
Pensa che ci sia qualche spiraglio?
"Ho sempre pensato che fosse necessario mobilitarsi. Con la manifestazione di martedì a Roma abbiamo finalmente rivendicato i nostri diritti. Credo che sia questa la strada giusta per ottenere qualche risultato".