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Corriere-Maturità, uno studente su cinque è insufficiente

Maturità, uno studente su cinque è insufficiente ROMA - I commissari della maturità, che per la prima volta coincidono con gli insegnanti della classe, nella correzione delle tre prove scritte...

03/07/2002
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Corriere della sera

Maturità, uno studente su cinque è insufficiente

ROMA - I commissari della maturità, che per la prima volta coincidono con gli insegnanti della classe, nella correzione delle tre prove scritte hanno utilizzato più o meno lo stesso metro di giudizio di un anno fa, quando gli esaminatori erano equamente divisi tra interni ed esterni. L'assenza dei colleghi venuti da fuori non ha favorito, come da qualche parte si riteneva, un'elargizione di voti. Ma non si è verificato neppure l'effetto contrario, quello di un maggior rigore. La distribuzione dei punteggi tra bassi, medi ed elevati, riflette con lievi variazioni l'andamento degli altri anni. Con un'eccezione che riguarda l'eccellenza: sono aumentati in modo significativo, dal 12 al 16 per cento, i ragazzi che hanno ottenuto nei tre scritti punteggi compresi tra il 41 e il 45, ovvero tra il 9 e il 10. I docenti insomma hanno voluto premiare gli studenti che si sono impegnati di più. I commissari interni si sono invece differenziati da chi li ha preceduti facendo ricorso ad una gamma di punteggi più larga, meno concentrata sui valori medi. È quello che emerge da un'indagine del ministero dell'Istruzione che ha elaborato i risultati degli scritti di 374 mila ragazzi, su un totale di 463 mila. La maggiore parte degli studenti, circa il 33 per cento, ha ottenuto un punteggio tra 31 e 35, ovvero tra il sei e il sette abbondante. Ma c'è anche un 4,4 per cento con un'insufficienza grave e un 16,4 per cento che non ha raggiunto il sei, probabilmente a causa di una delle tre prove andata male. Se sommiano queste cifre, i candidati che non hanno ottenuto la piena sufficienza negli scritti e che ora ripongono le loro speranze nel colloquio, raggiungono il 20 per cento. Un 5,8 per cento di studenti si è assicurato i 30 centesimi, ovvero il sei. Il punteggio compreso tra i 36 i 40 centesimi, come dire tra l'otto e il nove, è stato raggiunto dal 25 per cento dei ragazzi.
Per i ragazzi di Alternativa studentesca, vicini a Forza Italia, le commissioni interne si sono dimostrate "più rigorose nella valutazione degli studenti". L'Unione degli studenti (Uds), un'associazione di sinistra, punta il dito su quel 20 per cento che resta sotto la sufficienza. Secondo il pedagogista Benedetto Vertecchi, incaricato dal precedente governo di valutare l'efficacia della nuova maturità, le commissioni interne non hanno rimosso la debolezza della prova, ossia il suo carattere assolutorio grazie al notevole peso attribuito al credito e agli orali. "In quasi tutti i Paesi europei - spiega Vertecchi - non si fanno prove orali".
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