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Corriere-La sentenza del consiglio di stato

ROMA - I docenti che hanno conseguito l'abilitazione presso le scuole di specializzazione all'insegnamento secondario (Siss) dovranno rinunciare ai punteggi delle supplenze. Il Consiglio di Stato ...

03/01/2003
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Corriere della sera

ROMA - I docenti che hanno conseguito l'abilitazione presso le scuole di specializzazione all'insegnamento secondario (Siss) dovranno rinunciare ai punteggi delle supplenze. Il Consiglio di Stato ha definitivamente stabilito che i "sissini" non possono cumulare i 30 punti spettanti loro per la frequenza dei corsi biennali post laurea con i vantaggi derivanti da eventuali e saltuarie supplenze svolte nello stesso periodo, in genere dall'uno ai sette punti. Il massimo organo di giustizia amministrativa ha respinto il ricorso del ministero dell'Istruzione contro la sentenza del Tar del Lazio dello scorso luglio che aveva detto no al cumulo, accogliendo gli appelli di centinaia di insegnanti precari organizzati dai sindacati. "La rilevanza del punteggio fisso di trenta punti assegnato per il semplice dato del superamento del corso biennale, a prescindere dal punteggio di merito riportato all'esito dell'esame finale - è scritto nella sentenza -, si giustifica solo partendo dal presupposto della non cumulabilità di detto punteggio con altri punteggi conseguibili per effetto dell'insegnamento prestato nello stesso biennio di riferimento". Viale Trastevere dovrà tenere conto della decisione dei giudici di Palazzo Spada nel decreto annuale sulle graduatorie in via di preparazione. Il parere del Consiglio di Stato non produrrà contraccolpi sul regolare andamento dell'anno scolastico. I "sissini" interessati dalla sentenza - un migliaio secondo viale Trastevere - resteranno al loro posto fino alla conclusione delle lezioni. Riprenderanno probabilmente fiato le polemiche sulla convenienza di una via "professionale" all'insegnamento, come quella rappresentata dalle Siss e che il ministero ha tentato di incentivare con una "dote" aggiuntiva di punti ritenuta illegittima dalla giustizia amministrativa. La decisione del Consiglio di Stato (n.8252/2002), depositata lunedì scorso, dà ragione ai precari storici, alle decine di migliaia di insegnanti non di ruolo che da anni, supplenza dopo supplenza, cercano di salire in cima alla graduatoria e che si si sono visti scavalcare d'un colpo dai giovani colleghi sissini. Un sorpasso tanto più temuto, dato l'approssimarsi di ventimila immissioni in ruolo. "Questa - ha commentato il senatore Maurizio Ronconi (Udc) - è solo la prima di una serie di sentenze che il Consiglio di Stato pronuncerà in materia di valutazione dei titoli e definizione delle graduatorie in materia di personale docente".


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