Corriere-La Cgil: una nuova spinta per l'unità con Cisl e Uil
NEROZZI La Cgil: una nuova spinta per l'unità con Cisl e Uil ROMA - L'unità tra Cgil, Cisl e Uil "può ripartire dal Mezzogiorno". Paolo Nerozzi, che nella segreteria della Cgil è uno de...
NEROZZI
La Cgil: una nuova spinta per l'unità con Cisl e Uil
ROMA - L'unità tra Cgil, Cisl e Uil "può ripartire dal Mezzogiorno". Paolo Nerozzi, che nella segreteria della Cgil è uno degli uomini più vicini al leader Guglielmo Epifani, ne è convinto, anche alla luce dell'incontro di ieri con il governo sul Mezzogiorno e della vertenza Fiat, che vede i sindacati scioperare insieme. Come è andato il vertice sul Sud?
"Male. A luglio il governo ci aveva proposto un metodo d'intervento condivisibile, basato sul proseguimento della contrattazione negoziata e degli incentivi automatici, ma non c'erano le risorse. Adesso non c'è più nemmeno il metodo e si ripropone l'intermediazione politica sugli incentivi. Ci sono ancora di più le ragioni per lo sciopero generale del 18 ottobre, che andrà bene proprio nel Sud".
Il governo dice che per il Mezzogiorno ci sono più soldi che in passato.
"Non è vero. Lo pensano tutti, perfino la Confindustria".
Che cosa propone la Cgil?
"Continuare sulla strada degli interventi che hanno funzionato e aumentare gli incentivi per la ricerca e per le infrastrutture. Non le opere propagandistiche come il ponte sullo stretto di Messina, ma quelle che veramente servono alle imprese e alle persone, dalle strade alle ferrovie. Infine, come dimostra la crisi della Fiat, serve una politica industriale per il territorio".
Inizialmente lo sciopero generale della Cgil era contro le modifiche dell'articolo 18 dello statuto (licenziamenti), adesso è contro tutto, dalla scuola alla guerra. Perché questo bisogno di trovare sempre nuove motivazioni?
"Innanzitutto non è uno sciopero contro. Ma per una diversa politica economica e sociale. Purtroppo tutte le nostre previsioni si stanno avverando, dalla crisi della Fiat allo sfascio dell'economia. Tutti questi temi la Cgil li ha lanciati già a giugno".
Non sarebbe stato meglio sospendere lo sciopero e dialogare con Cisl e Uil?
"Sarà proprio lo sciopero a dare una spinta in questo senso. A partire dal Mezzogiorno. Avverrà quello che è avvenuto per la Fiat. Si è passati dalla posizione isolata della Fiom-Cgil, che nei mesi scorsi non ha firmato gli accordi con la Fiat perché giustamente non si è fidata, allo sciopero unitario. La stessa cosa accadrà sul Mezzogiorno: dopo lo sciopero del 18 si potrà costruire, sui contenuti, un dialogo con Cisl e Uil e allargarlo anche alle associazioni imprenditoriali che hanno aperto gli occhi sul disastro che il governo sta provocando nel Sud".