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Corriere it: Precari in piazza: "Ritirare emendamento"

Pantaleo (cgil): «no allo slittamento, il governo torni indietro»

02/10/2008
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Corriere della sera

E Brunetta: "Nessuna restrizione prevista"
I ricercatori hanno occupato anche l'Istituto nazionale di Astrofisica. Il sottosegretario al Welfare: «Sono con loro»

ROMA - Cinquemila. Sono i ricercatori precari a rischio per effetto dell'emendamento in Finanziaria che blocca la normativa sul graduale assorbimento del precariato nella pubblica amministrazione. La denuncia arriva dal segretario nazionale della Uil Ricerca Amerigo Marasci. Intanto cresce la protesta contro l'emendamento ribattezzato "ammazza-precari" e sono stati occupati diversi enti di ricerca: l'Isfol, l'Apat, l'Ingv e l'Istituto nazionale di Astrofisica Inaf. «Sono proprio i precari a portare avanti buona parte della fondamentale attività degli enti di ricerca - ha detto Marasci -. Senza di loro all'Istituto nazionale di vulcanologia Ingv è a rischio il sistema di sorveglianza sismica». La protesta «continuerà se la questione non verrà risolta. Al momento, il ministro Brunetta starebbe mettendo a punto un nuovo emendamento che, però - ha concluso il rappresentante Uil - riteniamo non risolverebbe comunque il problema».

INCONTRO CON FAZIO - Circa 300 ricercatori precari hanno accolto all'Istituto superiore di Sanità il sottosegretario al Welfare Ferruccio Fazio, che doveva inaugurare un convegno internazionale con il premio Nobel Rita Levi Montalcini. Nei locali dell'istituto il sottosegretario ha ricevuto, insieme al presidente dell'Iss Enrico Garaci, una delegazione sindacale Cgil, Cisl e Uil dei manifestanti. «Dall'incontro - ha spiegato al termine Garaci - sono state date assicurazioni che fanno ben sperare». Solo all'Iss - spiega Susanna Conti della Cgil - ci sono circa 600 precari tra contratti a termine e co.co.co che rischiano il posto di lavoro. Secondo fonti sindacali, esponenti del governo starebbero studiando uno slittamento di sei mesi di provvedimento di blocco che permetterebbe una ricognizione del precariato ente per ente, in modo da trovare soluzioni per la loro stabilizzazione.

DALLA PARTE DEI PRECARI - «L'emendamento è stato fermato - ha assicurato lo stesso Fazio -. Sono dalla parte dei precari della ricerca e con il ministro Brunetta il dialogo è eccellente: siamo d'accordo che bisogna distinguere la logica del lavoro dei ricercatori da quella dei lavoratori di altri comparti della pubblica amministrazione. Il nostro Paese ha bisogno di di ricerca e ricercatori. Discuteremo la questione nei prossimi mesi con Brunetta, anche se bisogna fare i conti con la crisi economica internazionale». Solidarietà anche da parte di Rita Levi Montalcini: «Ho sentito i loro problemi, sono con loro - ha detto il premio Nobel -. Formiamo giovani ricercatori di prima qualità e dall'estero ho potuto vedere le loro capacità. Sono un capitale umano eccellente da salvaguardare».

BRUNETTA: «NESSUNA RESTRIZIONE» - Ma in serata è lo stesso ministro della Pubblica amministrazione a precisare che «il decreto legge 112/2008, ormai chiamato 'decreto Brunetta', non ha previsto disposizioni più restrittive in materia di contratti a tempo determinato o di collaborazioni coordinate e continuative». Il decreto, si legge nella nota, «non è intervenuto neppure sulla disciplina in materia di stabilizzazioni dei rapporti di lavoro flessibili. Inoltre il regime delle assunzioni per il 2008 è rimasto invariato». «Per quanto riguarda l'emendamento sul riordino della disciplina in materia di stabilizzazioni, le disposizioni proposte determinano un intervento a decorrere dal primo luglio 2009 - spiega la nota -. Ne deriva che, per tutto l'anno 2008 e proseguendo fino al 30 giugno 2009, le amministrazioni che deliberano una programmazione triennale del fabbisogno di personale, coerente con le dotazioni organiche, possono avviare le assunzioni, anche mediante procedure di stabilizzazione, autonomamente o previa autorizzazione. Possono procedere autonomamente le amministrazioni che beneficiano di una previsione speciale e di risorse finanziarie stanziate appositamente dalla legge».

CASO DELLA DIPENDENTE ISFOL - «È il caso dell'Isfol - sottolinea Brunetta -, in cui una precaria, ricorrendo alla stampa, mi attribuisce la responsabilità della sua mancata assunzione presso il medesimo ente. Per l'Isfol, invece, la legge finanziaria 2008, nonché il decreto legge 93/2008, hanno destinato risorse finanziarie per il processo di stabilizzazione. Fino al 30 giugno 2009 dunque non c'è alcun impedimento legislativo e amministrativo che impedisca all'ente di procedere alle assunzioni di personale precario in possesso dei requisiti».

OCCUPATI GLI ENTI - Intanto oltre 200 precari della ricerca hanno occupato la presidenza e la direzione generale del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), il maggiore ente di ricerca italiano. «Occupazioni partiranno anche nelle sedi e nei laboratori di ricerca regionali in tutta Italia» ha annunciato Marasci della Uil. La protesta si è poi estesa all'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) e alcuni rappresentanti sindacali sono stati ricevuti per un colloquio dal presidente Tommaso Maccacaro.

RITIRO DELL'EMENDAMENTO - Il segretario generale della Flc-Cgil, Mimmo Pantaleo, chiede il ritiro immediato dell'emendamento "ammazza-precari" bocciando lo slittamento dell'entrata in vigore dello stesso emendamento deciso martedì. «Il governo ha deciso di posticipare di sei mesi l'entrata in vigore dell'emendamento, che scatterà dunque dal 1° luglio 2009 - spiega Pantaleo -. Nel frattempo si effettuerà un monitoraggio sui precari della pubblica amministrazione, università e ricerca per decidere quali far procedere alla stabilizzazione: diciamo no anche perché in questi mesi si creerà una situazione di estrema incertezza tra i lavoratori».

CERVELLI SU E-BAY - Intanto si organizzano manifestazioni anche per il futuro. Claudio Argentini, della segreteria dell'Usi RdB Ricerca, annuncia che i precari della ricerca saranno «all'asta» su e-Bay e in piazza: il 7 ottobre davanti al ministero della Funzione pubblica e il 17 ottobre per la manifestazione e lo sciopero. «La determinazione con cui i lavoratori precari stanno rispondendo - rileva Argentini - dovrà costringere il governo a ritornare indietro ritirando l'emendamento e a riprendere le stabilizzazioni. Solo in Italia i cervelli vanno su e-Bay per avere un posto di lavoro».


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