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Corriere-Internet e lingue obbligatorie, così cambia la scuola media

L'accusa: le nuove regole impongono troppi sacrifici, insegnanti e genitori sono perplessi. Critiche al ridimensionamento delle discipline tradizionali Internet e lingue obbligatorie, così c...

01/12/2003
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Corriere della sera

L'accusa: le nuove regole impongono troppi sacrifici, insegnanti e genitori sono perplessi. Critiche al ridimensionamento delle discipline tradizionali

Internet e lingue obbligatorie, così cambia la scuola media

Meno ore d'insegnamento, più materie e laboratori. In arrivo le novità della riforma Moratti. Ma i capi d'istituto: siamo preoccupati, qualità a rischio

Laboratori, due lingue obbligatorie, nuove tecnologie e corsi facoltativi. La scuola media si prepara a voltare pagina. Come prevede la riforma Moratti. Il decreto legislativo del 12 settembre che integra la legge di riforma parla chiaro: la scuola media, come l'elementare, viene rivista in toto. Prima di tutto, l'orario. Come per le elementari, anche la media dovrà aggiungere alle lezioni obbligatorie (891 ore annue, 27 ore alla settimana) altre 198 ore facoltative (6 per ogni settimana) che ogni istituto dovrà organizzare offrendo corsi di tutti i tipi: dall'inglese all'informatica alla botanica.
Ai genitori, dunque, non resta che scegliere. Ma presto, entro fine gennaio. Entro quella data i presidi dovranno avere le idee chiare su quali corsi offrire ai loro futuri "clienti-utenti".
Dal prossimo settembre, dunque, la riforma: meno ore di insegnamento e più materie nell'offerta generale. A partire dalla prima classe è prevista la seconda lingua comunitaria (66 ore annue, due settimanali), oltre all'inglese (54 ore, 1,38 ore settimanali), mentre il tempo dedicato alle vecchie materie deve ridursi per far quadrare il nuovo bilancio orario. L'italiano perderebbe quasi un'ora a settimana. L'educazione tecnica viene promossa a "tecnologia", che fa un tutt'uno con informatica, scienze e matematica, per un totale di sette ore e mezza a settimana.
Insomma, le novità ci sono. E non sempre sono gradite ai presidi che in due mesi dovranno organizzare i corsi facoltativi, rassicurare i genitori, rivedere gli organici. "Con questo nuovo orario - spiega Francesca Altomare Lavizzari, preside dell'istituto comprensivo Cavalieri di via Anco Marzio - vengono sacrificate ore importanti. Giuseppe Bertagna, il teorico della riforma Moratti, dice che un diciottenne su quattro è semianalfabeta. E cosa fa? Riduce le ore di italiano e matematica".
Tra le perplessità, le differenze che potrebbero crearsi tra chi frequenta i corsi opzionali e chi il "monte ore base" obbligatorio. Altro interrogativo, il destino di molti insegnanti delle vecchie materie. "Io non ho paura della riforma - continua la preside Lavizzari - né la demonizzo. Ma il fatto che si diminuiscano ore fondamentali mi lascia sempre più perplessa. Purtroppo, alla media, la quantità coincide molto con la qualità".
È d'accordo con la collega Silvia di Pietro, a capo della media di via Salerno: "Il decreto non è sufficiente per poter programmare l'anno. Ai genitori ho detto che cercheremo di garantire l'offerta formativa degli scorsi anni, anche se non sappiamo ancora con quali organici. Non posso che essere vicina agli insegnanti, che hanno perplessità legittime, e ai genitori, che all'atto dell'iscrizione devono poter scegliere. Ma come si fa se non sappiamo ancora cosa programmare?".
Altro preside, altri dubbi. Guido Soroldoni dirige l'istituto comprensivo di via Adua a Seveso. "Anche noi - commenta - vorremmo sapere cosa succederà a settembre. Aumentano le discipline e diminuiscono le ore: il rischio è che si perda in qualità. Siamo molto preoccupati. Ai genitori dirò: per oggi è così, poi ci riconvochiamo".
Più tranquilla è Teresa Capra, preside dell'istituto comprensivo Confalonieri di via Dal Verme: "Da noi esiste già la seconda lingua straniera e siamo pronti con laboratori di informatica, latino e giardinaggio. Anche se le idee non sono chiarissime, siamo già orientati a progetti aggiuntivi. I cambiamenti vanno accettati in maniera positiva e costruttiva. Noi siamo pronti".
Annachiara Sacchi


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