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Corriere: Dutto: paghe più alte ai prof lombardi

Il superprovveditore: «Abbiamo gli insegnanti migliori, servono stipendi adeguati al costo della vita»

06/06/2006
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Corriere della sera

Sì alla proposta dell’ex ministro Berlinguer. Blocco della sperimentazione della riforma Moratti: «Poche richieste di nuovi licei»

Vorrebbe docenti «meglio pagati», «più valorizzati» e retribuiti «in base al costo della vita». Quelli lombardi, almeno. «Nelle scienze e in matematica sono tra i migliori d’Europa, è doveroso tenerne conto». Mario Giacomo Dutto, da cinque anni direttore scolastico regionale. Non si dichiara «berlingueriano» («anche se ho lavorato splendidamente con lui», precisa), ma è d’accordo con l’ex ministro dell’Istruzione: sono maturi i tempi per tornare a parlare di verifica della qualità dei docenti. Soprattutto in Lombardia. Dutto lo dice a chiare lettere: «Qui non c’è bisogno di andare a cercare gli insegnanti più bravi, ce li abbiamo già. E dobbiamo ringraziarli: l’indagine "Pisa" conferma l’eccellenza dei nostri ragazzi».
Questione di merito (dei professori, 100 mila in Lombardia) e di risultati (degli studenti, oltre un milione). Il superprovveditore che in questi anni ha dovuto fare i conti con la crescente immigrazione in tutte le province lombarde, con il caso di via Quaranta, le polemiche post-riforma Moratti, le proteste dei genitori, dei precari, la crisi degli istituti tecnici, i tagli ai finanziamenti, la fine del tempo pieno, il tutor, il portfolio e la privacy («sono tutti temi sui cui dobbiamo riflettere») prova a spiegarsi: «Servono più riconoscimenti, più incentivi. Gli stipendi dei nostri insegnanti sono più bassi rispetto al resto d’Europa. I colleghi tedeschi guadagnano di più, anche se i loro allievi hanno risultati inferiori».
Insomma, più soldi ai docenti migliori. «Anche se non spetta a me decidere in che modo. È comunque una riflessione da fare, valutando le compatibilità economiche e l’elevato numero di insegnanti». Con una clausola: «Tenere conto di quanto sia difficile vivere in Lombardia. Gli stipendi dovrebbero essere adeguati al costo della vita».
Bilanci e prospettive di un altro anno scolastico terminato. Luci e ombre. «Sul lungo periodo bisogna lavorare meglio alle superiori: rispetto al resto d’Italia abbiamo un minor numero di diplomati. Ci preoccupa anche il tasso di abbandono: non diminuisce».
Quanto poi alla sperimentazione, bloccata dal neoministro dell’Istruzione, Giuseppe Fioroni, Dutto è tranquillo. «Noi avevamo ricevuto solo tre domande di liceo musicale e un paio di liceo economico. Alle famiglie diremo che le innovazioni saranno realizzate nell’ambito dell’autonomia».
Quindi non cambierà niente? «Diciamo che non ci sarà nessuno scossone, le scuole potranno valorizzare alcuni percorsi come hanno sempre fatto». Altra questione, i corsi regionali: «Quelli sono sono nati all’interno di un’intesa tra ministero e regione, non tocca a me parlarne».
Resta il problema di una scuola che negli ultimi anni ha dovuto affrontare l’accoglienza di migliaia di alunni stranieri, il 9 per cento in Lombardia, il 40 per cento (e oltre) in alcuni istituti di Milano.
L’emergenza: «Abbiamo 230 insegnanti di italiano come lingua seconda: l’obiettivo è arrivare a trecento». L’integrazione: «Dovremo riuscire - continua Dutto - a rendere più interessante la presenza di varie culture nelle nostre classi. Sarà importante far capire alle famiglie che la diversità è una ricchezza. Senza creare scuole ghetto». Le risorse: «Ce ne sono, anche se qualche adeguamento può essere necessario. Il problema è imparare a usare al meglio quelle disponibili, lavorando con tutti gli uffici».
I fiori all’occhiello: le scienze (ogni anno oltre 150 mila ragazzi visitano il Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano e all'incirca 100 mila il Museo di Storia Naturale), le lingue straniere, l’educazione alimentare fin dalle prime classi delle elementari. «Ma - conclude Dutto - c’è ancora tanto lavoro da fare. E solo con l’aiuto di insegnanti preparati e motivati potremo continuare su questo cammino».

Annachiara Sacchi


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