FLC CGIL
Contratto Istruzione e ricerca, filo diretto

https://www.flcgil.it/@3777423
Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Corriere delle Alpi

Corriere delle Alpi

COMMENTO Confessioni di un commissario d'esame di Diego Cason In venti anni ho valutato, con altri docenti, centinaia di ragazze e ragazzi che affrontavano gli esami finali di scuola media supe...

06/07/2003
Decrease text size Increase text size

COMMENTO
Confessioni di un commissario d'esame

di Diego Cason

In venti anni ho valutato, con altri docenti, centinaia di ragazze e ragazzi che affrontavano gli esami finali di scuola media superiore. I candidati giungono all'esame con la stessa trepidazione e le stesse attese di sempre. I cinici snobbano l'esame, lo considerano una menata inutile. Di solito dopo averlo affrontato e superato. Prima quasi mai. I candidati arrivano all'esame con le loro storie ed esperienze scolastiche e personali. Affrontano questa prova come un'occasione per mettersi alla prova, per conoscersi, per misurarsi e costruire l'immagine di sé, che li accompagnerà per tutta la vita. Sono ansiosi, preoccupati, tesi. Insomma normali. Sono persone capaci, sensibili, intelligenti che si mettono in gioco di fronte agli adulti. Si devono fidare di loro ma, spesso, più li conoscono meno motivi hanno per avere fiducia. L'esame non è banale e non è una farsa. E' una cosa seria, molto seria. Banalizzarlo è una sottovalutazione, una mancanza di rispetto per le persone che devono affrontarlo. I ragazzi di fronte all'esame non sono cambiati molto. L'esame sì. Ora la commissione è formata dagli stessi docenti che hanno preparato i candidati. Dicono che questo cambiamento sia stato introdotto per mettere a maggiore agio gli studenti. La vera motivazione consiste nella riduzione della spesa per le trasferte dei commissari. Gli aspetti positivi di questa innovazione sono modestissimi. Escludendo qualche docente con patologie psichiche gravi, anche nelle commissioni esterne il candidato era accolto con cortesia, disponibilità ed attenzione. Non si può "mettere" a proprio agio un candidato: la sua minore o maggiore sicurezza dipende quasi esclusivamente da lui. Dalla sua preparazione, dal carattere, dall'investimento emotivo, dalle motivazioni. Da tante altre cose che i docenti, esterni o interni non sapranno mai. Il mondo interiore delle persone, specialmente in giovane età, è misterioso anche per loro. Figuratevi per gli altri.
Eliminando la commissione esterna sono i docenti ad aver perduto l'unico esame che li riguardava: il giudizio altrui sul loro lavoro. In una professione, sostanzialmente priva di valutazione dell'attività svolta, era l'unico elemento che vincolava i docenti al mantenimento di un livello di qualità accettabile. Ora questo è venuto meno. Inoltre la presenza di colleghi esterni imponeva una coerenza tra i giudizi espressi sui candidati e le loro prove d'esame che, tranne eccezioni, rispecchiavano abbastanza bene il livello di competenze raggiunte. I frutti di questo cambiamento si notano. L'assenza d'uniformità di giudizio e il ridotto livello di controllo, limitato solo agli aspetti formali, espande gli spazi per l'arbitrio. Il valore di un esame sta nella sua equità, se non è equo perde valore. Così perde valore la scuola pubblica che diventa sempre più simile a quella privata. Nella quale, si sa, il prodotto acquistato non è la cultura ma il diploma, il titolo. L'assenza di controlli induce in tentazione. La tentazione colpisce sia gli studenti sia i docenti. Corrompendoli.
Gli uni cercano la strada più semplice. Chiedono e spesso ottengono, di fronte alle prime difficoltà di cambiare scuola, di andare dove il percorso è meno arduo. Dove un "aiutino" non si nega a nessuno: un quattro in una scuola può equivalere a un nove in un'altra. Perché pagare un prezzo alto se in un altro supermercato ti danno la merce per la metà? Un comportamento da consumatori, mentre a scuola si deve produrre, non consumare. La scuola vera valorizza le persone, non i prodotti. Questi studenti si sentono furbi ma sono dei disgraziati che scambiano le difficoltà, che li allenano alla vita, con degli inutili sforzi. Non sapranno mai più qual è il loro valore, non scopriranno i loro talenti e li sprecheranno stupidamente. Superare un esame con le proprie forze, bene o male, vi permette di misurare le vostre forze. Comprarvi o mendicare un esame vi lascerà per sempre nel dubbio d'essere peggiori di quello che siete. Vale la pena iniziare la vostra vita da adulti con una resa?
Alcuni docenti temono l'esame più dei loro studenti. Vivono l'insuccesso dei loro studenti come il proprio. Per evitarlo fanno cose turpi. Danno gli "aiutini" richiesti perché poverino/a,... Talvolta esagerano e fanno loro quello che è chiesto ai candidati. Risolvono loro i problemi, forniscono soluzioni, indicano la retta via. Si sentono molto bravi, generosi, magnanimi. Alla fine promuovono tutti. Sono i docenti "buoni". Essi sono "buoni" ad evitare tutte le rogne, fuggendo dalla loro responsabilità di valutatori. Il loro motto è: nessun promosso fa un ricorso. Vero. Però privano gli studenti di una valutazione vera. Manifestano così il loro profondo disprezzo per coloro che credono d'aiutare. Lo ritengono un deficiente incapace di affrontare un semplice esame. Non si assumono la responsabilità del proprio mestiere. Sono dei corrotti e dei corruttori. Non sanno distinguere tra il rispetto delle persone e la valutazione delle competenze. Dire ad una persona, che pure si apprezza e si stima, che non ha raggiunto gli obiettivi, che non ha le competenze necessarie per ottenere la promozione è difficile. Spesso ha un costo emotivo. Per i docenti che lo devono certificare e per lo studente che lo subisce. Ma non è senza un prezzo diventare grandi. Agli studenti che affrontavano l'esame in questi giorni ho augurato il successo. Senza trucchi, senza aiutini, senza scorciatoie. Ora che, con le loro forze, l'hanno superato possono dire senza dubbi: è stato merito mio. Questo piccolo successo, questa piccola conferma del loro valore, li accompagnerà sempre e li aiuterà negli esami più difficile che la vita non mancherà di imporre loro. Senza aiutini e senza sconti. In bocca al lupo!


La nostra rivista online

Servizi e comunicazioni

Seguici su facebook
Rivista mensile Edizioni Conoscenza
Rivista Articolo 33
Filo diretto sul contratto
Filo diretto rinnovo contratto di lavoro
Ora e sempre esperienza!
Servizi assicurativi per iscritti e RSU
Servizi assicurativi iscritti FLC CGIL