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Corriere delle alpi-Il perché della mobilitazione sindacale nella scuola

L'INTERVENTO Il perché della mobilitazione sindacale nella scuola La politica scolastica del governo Berlusconi porta chiaramente all'indebolimento e alla dequalificazione della scuola pubblica...

15/12/2002
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Corriere delle Alpi

L'INTERVENTO
Il perché della mobilitazione sindacale nella scuola

La politica scolastica del governo Berlusconi porta chiaramente all'indebolimento e alla dequalificazione della scuola pubblica statale. Questo è il senso delle decisioni che tolgono alla scuola statale risorse economiche e di personale mentre vengono aumentati i finanziamenti alle scuole private e pubbliche non statali e viene introdotto in tutto il paese con la legge finanziaria il bonus fiscale per chi frequenta le scuole private. Inoltre con la devolution si creano sistemi scolastici differenti che ledono gli uguali diritti degli alunni e si tenta di indebolire l'autonomia delle scuole per sostituire al centralismo dello Stato quello delle regioni.
Ai tagli di organici e di risorse già in atto, il governo ha aggiunto un decreto che, per l'anno 2002, taglia in modo generalizzato e indiscriminato del 15% le spese in tutte le amministrazioni dello Stato, in corso di esercizio finanziario e ad anno scolastico già avviato, quando le scuole hanno già programmato la loro attività e già assunto impegni di spesa. In questo contesto politico si collocano anche la decisione di non bandire il concorso ordinario per coprire gli oltre quattromila posti di dirigenti scolastici vacanti e di non aprire il tavolo per il rinnovo del contratto nazionale. Al momento infatti, pur essendo scaduto il contratto dei dirigenti scolastici il 31 dicembre 2001, il Governo non ha ancora emanato l'atto di indirizzo all'ARAN, atto preliminare necessario per avviare il confronto. E' di questi giorni anche la rottura delle trattative per il contratto del comparto scuola.
I dirigenti scolastici di CGIL, CISL e UIL del Veneto:
* denunciano la politica del governo che attacca la scuola statale e colpisce la formazione e la ricerca;
* invitano i colleghi, i docenti, il personale ATA e i genitori ad avviare iniziative di discussione e di approfondimento sulla politica scolastica del governo;
* aderiscono allo stato di agitazione proclamato da Cgil, Cisl e Uil, con una settimana di assemblee provinciali in tutti i capoluoghi.
Antonio Giacobbi Vincenzo Sabellico Aurora Scala coordinatori regionali Cgil, Cisl, Uil scuola


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