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Corriere delle alpi-E tra un anno di nuovo precari

In tre giorni la scuola bellunese completa il reclutamento ma anche quest'anno sono assunzioni a tempo determinato E tra un anno di nuovo precari Docenti e personale Ata alla firma del contratto, se...

28/08/2003
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Corriere delle Alpi

In tre giorni la scuola bellunese completa il reclutamento ma anche quest'anno sono assunzioni a tempo determinato
E tra un anno di nuovo precari
Docenti e personale Ata alla firma del contratto, senza caos

di Cristiano Cadoni

BELLUNO. Eccoli, i precari della scuola. Si radunano a centinaia nei corridoi delle magistrali Renier e rispondono presente alla chiamata per una cattedra. Posti a tempo determinato, perché la scuola italiana ha bisogno di loro ma non può offrirgli una sistemazione definitiva. L'immissione in ruolo da due anni è congelata, se ne riparlerà nel 2004. Adesso è tutto provvisorio, per loro come per gli studenti, che quest'anno, in moltissimi casi, si troveranno davanti professori mai visti prima.
Una buona notizia c'è e val la pena darla subito. Grazie ad un accordo tra i sindacati e il centro servizi amministrativi, (l'ex provveditorato) ai docenti in attesa di una cattedra è stato risparmiato il supplizio delle giornate di ressa, sudore e spintoni nell'atrio di via Mezzaterra. Quest'anno la stipula dei contratti è stata trasferita alle magistrali di Mier. Insegnanti divisi in tre giorni, operazioni spalmate nel tempo, sedie per tutti e un po' di relax in attesa di spostare di un anno l'appuntamento con una cattedra.
Il posto fisso resta una chimera. Ma l'assurdo è che la scuola ha bisogno di insegnanti. Ne chiama a centinaia, così come chiama personale tecnico e collaboratori, quelli che finiscono sotto la sigla "Ata". "E' una situazione paradossale", attacca Francesco Corigliano, della Cgil scuola. "Ci sono tantissimi posti liberi eppure il governo continua a tenere sospese le nomine. Così si danneggiano gli insegnanti, molti dei quali sono precari da una vita e avrebbero diritto ad un po' di certezza. E gli studenti, che ogni anno cambiano insegnanti e metodo, con disagi facili da immaginare". Oggi va in scena il terzo giorno di nomine. Sulla carta il più tranquillo. Al Renier sono attesi i docenti di discipline economico-aziendali, geometriche, giuridiche ed economiche, chimica, elettronica. Sessantadue in tutto. Pochi, rispetto a quelli di ieri e di lunedì. Nel primo giorno di stipula dei contratti, erano stati chiamati all'appello 543 docenti di materie letterarie, artistiche, musica, storia dell'arte e lingue. Non per tutti era certa la firma di un contratto. Dipende dalle graduatorie, come sempre. E quest'anno le "classifiche" di merito - ultima certezza sulla strada del posto fisso - sono state stravolte in piena estate, quando ai precari storici sono stati sottratti 18 punti a favore dei "sissini", quelli che sono usciti dalle scuole di formazione. "Si è creata una situazione caotica", spiega Corigliano. "I precari hanno diritto a veder riconosciuta la loro professionalità. Ma anche chi studia e paga i corsi ha i suoi diritti. La realtà è che l'intero sistema di reclutamento deve avere regole più giuste e più chiare". Per ora non le ha, soprattutto perché conduce a contratti con la data di scadenza. Un anno e via, verso una nuova lotteria. Questa è la regola con cui si deve partecipare. Lo sapevano anche i 205 docenti di educazione fisica, tecnica, matematica, geografia, fisica e scienze che si sono presentati ieri. E lo sanno gli oltre 300 tra collaboratori e assistenti che troveranno posto quest'anno nelle scuole della provincia. E' il personale Ata, non immune dal virus del precariato.
Ci sono infine gli insegnanti di sostegno, le cui nomine come sempre sono state fatte solo a metà, perché in giro non ci sono specialisti. I posti rimasti liberi saranno coperti pescando dalle graduatorie normali. Per specializzarsi bisogna andare a Venezia e frequentare un corso. Quei pochi che lo fanno, almeno loro, la certezza di un posto ce l'hanno sempre.


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