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Corriere del Mezzogiorno: Alunni in classe, a casa i prof «salvati»

È il giorno di apertura delle scuole in Campania nell’ annus horribilis dell’occupazione e per la qualità del servi­zio offerto agli studenti. Domani, al di là dei proclami fatti dal ministro della Pubbli­ca istruzione Gelimini, si vedranno i primi effetti di tagli e modifiche dell’universo scolastico.

13/09/2009
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Corriere del Mezzogiorno

E scatta l’ansia per l’influenza A, Vassallo (Cgil): subito incontro con gli insegnanti

NAPOLI — È il giorno di apertura delle scuole in Campania nell’ annus horribilis dell’occupazione e per la qualità del servi­zio offerto agli studenti. Domani, al di là dei proclami fatti dal ministro della Pubbli­ca istruzione Gelimini, si vedranno i primi effetti di tagli e modifiche dell’universo scolastico.

«Sono 8.200 le persone rimaste senza la­voro — spiega Giuseppe Vassallo, segreta­rio campano della Flc-Cgil —, 6.200 docen­ti e 2.000 fra tecnici e operatori. Ci sono scuole che non potranno aprire letteral­mente. Nel senso che non ci sono gli addet­ti che tecnicamente aprono i cancelli la mattina». La situazione è molto grave so­prattutto nei piccoli centri. Nel salernitano e in Irpinia sono state tagliate, secondo le indicazioni del ministero, le ore di varie materie come lingue straniere, musica, edu­cazione fisica. Il risultato è che per il mecca­nismo con il quale è organizzato il corpo docente, alcune cattedre sono scomparse e quindi ci sono insegnati che fanno 4 ore a Casalvelino e 4 a Nocera: 80 chilometri e 5 ore di viaggio in auto al giorno, se va bene. Una condizione capestro per certi insegnan­ti di musica a 2 anni dalla pensione che non hanno alternative e che devono accu­mulare ore per raggiungere le 18 necessa­rie.

Le classi sono diventate più numerose e gli insegnanti, anche quelli di Italiano, de­vono correre da istituto a istituto dividen­dosi tra consigli di classe, dirigenti scolasti­ci diversi, genitori e situazioni didattiche antitetiche. «L’indicazione è stata quella di fare dei tagli — continua Vassallo —. Molti bambini domani non troveranno i loro in­segnanti ai quali erano affezionati. Alle ele­mentari è stato eliminato il maestro unico. Alle scuole medie ridotte le ore».

In provincia di Avellino gli insegnanti di musica rimasti a spasso erano 19. Con l’in­tervento della Regione sono stati ripescati circa 4.000 precari. Cosa faranno? «Lo sfor­zo della Regione non si sa a quali risultati può portare — continua Vassallo —. Gli in­segnanti recuperati dovranno seguire le in­dicazioni di un decreto che dirà come, con quale punteggio e come potranno essere impiegati. Da parte loro, i dirigenti scolasti­ci fanno quello che possono; devono rispet­tare norme cui derivano responsabilità pe­nali e civili. Se manca un insegnante devo­no tutelare la sicurezza dei bambini e quin­di nominare un supplente. Ma spesso i sol­di non ci sono e quindi si trovano delle so­luzioni alternative». Ma sulla scuola c’è un altro probelma che potrebbe affacciarsi nei prossimi giorni: quallo dell’influenza A. «E’ una cosa da discutere al più presto — asse­risce Vassallo —. Ne parleremo con i docen­ti, visto che anch’essi, come gli studenti so­no a rischio di contagio. La scuola è comun­que un luogo ad alta promiscuità».

Stessi problemi nell’area salernitana: do­mani circa 283 scuole riapriranno i battenti dopo la pausa estiva. Circa 180.000 gli stu­denti che torneranno a sedersi dietro i ban­chi.

Qualche istituto, in realtà, ha già ripe­so le attività in settimana ma, il grosso del­le scuole, riaprirà domani. Tra novità e di­sagi, però, non sarà un inizio di anno scola­stico come gli altri. «Un malessere diffuso c’è, non possiamo nasconderlo con le paro­le », afferma il dirigente dell’ufficio scolasti­co della provincia di Salerno Luca Iannuzzi. Intanto non si ferma la protesta dei precari della scuola. Il comitato che riunisce gli in­segnanti e il personale Ata, infatti, ha indet­to una manifestazione proprio in occasio­ne del primo giorno di scuola. L’appunta­mento è per domani alle 17 nei pressi della stazione ferroviaria di Salerno. Sempre do­mani, inoltre, è in programma presso il Co­mune di Contursi un incontro per decidere il destino degli otto ragazzi del liceo classi­co Corbino ai quali hanno soppresso la clas­se. Novità, invece, al liceo classico Torqua­to Tasso di Salerno. Ieri il consiglio d'istitu­to ha ratificato il provvedimento preso nei giorni scorsi dal collegio dei docenti. Da do­mani il prestigioso istituto salernitano spe­rimenterà la settimana corta.

Per quanto riguarda Terra di Lavoro, in classe regolarmente i 154.456 studenti ca­sertani. Qualche problema per lavori anco­ra in corso solo in alcuni edifici (liceo clas­sico Giannone di Caserta, liceo classico di Santa Maria Capua Vetere i cui alunni saran­no appoggiati in altre scuole per consenti­re il completamento degli interventi). Co­sì, superati gli anni degli edifici fatiscenti, delle aule insufficienti, dei doppi turni, i problemi oggi sono altrove. Sono fra le cen­tinaia di precari senza lavoro, fra le classi superaffollate, fra gli allievi diversamente abili senza sostegno. Una situazione a Ca­serta ancora più drammatica che altrove. Alla contrazione del numero di studenti di oltre 2.095 unità e di 68 classi (maggiore la flessione fra gli iscritti alle superiori: 53.294 quest’anno contro i 54.630 di quello scorso, mentre un incremento si registra nella scuola dell’infanzia: 20.140 per l’anno scolastico che sta per iniziare a fronte dei 18972 del 2008-09) si aggiunge, infatti, la perdita di quasi 800 posti di lavoro fra inse­gnanti e personale non docente. Intanto, sono solo 486 gli incarichi annuali da asse­gnare, meno della metà dei 1121 dello scor­so anno.

Biagio Coscia

(hanno collaborato Carlo Gravina e Lidia Ruberto)


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