FLC CGIL
Contratto Istruzione e ricerca, filo diretto

https://www.flcgil.it/@3771293
Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Corriere-Basta con "noi" e "loro", i ragazzi hanno diritto di essere al primo posto

Corriere-Basta con "noi" e "loro", i ragazzi hanno diritto di essere al primo posto

Basta con "noi" e "loro", i ragazzi hanno diritto di essere al primo posto "I piani di questi anni avevano individuato i punti essenziali, ma di accordo non si è mai parlato" La prima pr...

22/10/2002
Decrease text size Increase text size
Corriere della sera

Basta con "noi" e "loro", i ragazzi hanno diritto di essere al primo posto

"I piani di questi anni avevano individuato i punti essenziali, ma di accordo non si è mai parlato"

La prima proposta di una riforma globale dei cicli scolastici risale al 1996. In questi sei anni si contano sulle dita di una mano le occasioni in cui se ne è discusso pacatamente in termini di efficacia dei modelli pedagogici, utilità per il Paese o per le singole persone, tempi e modalità di attuazione, costi e benefici. Di fronte ad una trasformazione che - anche se pochi se ne sono accorti - tocca le vite dei cittadini in modo ben più profondo e duraturo di una riduzione delle tasse o del ponte sullo stretto di Messina è francamente troppo poco! Il comportamento prevalente è stato quello di chiedersi se la proposta venisse da uno dei "nostri" o dei "loro": nel primo caso andava aprioristicamente bene, nel secondo era altrettanto aprioristicamente da condannare. Questo è certamente l'atteggiamento meno educativo che esista, e applicarlo al sistema formativo è il peggiore dei paradossi. E' quindi urgente trovare un accordo sul modo di trasformare una scuola sulla cui inadeguatezza tutti sono d'accordo. Ma non è possibile proporre solo provvedimenti "contro" effettuando riforme a colpi di maggioranza. Nessuno ha detto con chiarezza che per riformare il sistema formativo saranno necessari tempi lunghi, certamente più lunghi di una legislatura, ed è quindi necessario trovare l'accordo delle forze politiche su alcuni punti di comune interesse del Paese e dei cittadini, da mantenere anche nel caso di un'alternanza politica perché, nel caso in cui la maggioranza cambiasse, almeno sui punti essenziali non si torni a cominciare tutto da capo.
Abbiamo parlato di punti essenziali e del resto i progetti di questi anni (non parliamo più, per favore, di riforma Berlinguer o Moratti: la personalizzazione è diventata un pretesto per una lettura ideologica del cambiamento) li avevano correttamente individuati: la riqualificazione della formazione di base; la valorizzazione della formazione professionale a tutti i livelli; il riconoscimento alle scuole non statali che svolgono un ruolo pubblico di essere parte, con le statali, di un unico sistema scolastico nazionale; la riqualificazione degli insegnanti; il potenziamento di competenze come l'inglese e l'informatica.
Ma di accordo non si è mai parlato, e si fronteggiano l'incapacità della maggioranza a formulare proposte analitiche e a realizzarle, e l'incapacità speculare dell'opposizione a contrapporre proposte alternative, o quantomeno a supportare quelle proposte che essa stessa aveva formulato in precedenza. Se pensiamo ad esempio all'obiettivo di sviluppare l'integrazione fra istruzione generale e formazione professionale, con il passaggio dal solo obbligo scolastico all'obbligo formativo e il riconoscimento del più ampio concetto di "diritto all'istruzione", che sulla carta è un obiettivo comune della legge precedente come di quella in discussione, nessuno ha ragionato sulla base di dati certi, di sperimentazioni in atto, di collaborazione con gli enti locali e i soggetti economici, ma se ne è data una lettura ideologica.
Occorre realizzare un sistema formativo integrato , con l'obiettivo esplicito di formare cittadini in grado di inserirsi in modo attivo e flessibile in un mercato del lavoro che richiede più conoscenza, una maggiore capacità di imparare ad apprendere e soprattutto che si aggiungano massicce dosi di saper fare dove prevaleva il sapere (e viceversa). Un'impostazione realista, volta ad accogliere le proposte valide da qualsiasi parte vengano, suscita resistenze che non sono, stranamente, "di destra" o "di sinistra", ma si riconoscono innanzitutto in un sostanziale rifiuto dell'innovazione, nella fatica ad uscire da una logica centralistica, nella difficoltà a costruire una diversa organizzazione degli apprendimenti. Non serve a nulla opporre una presunta "cultura utile" alla "cultura classica": piuttosto, accanto alla doverosa trasmissione dei saperi consolidati dalla tradizione, la scuola deve saper offrire ai ragazzi delle esperienze significative , che rispondano alle loro domanda di senso e di costruzione dell'identità, stimolando il desiderio di apprendere ed organizzando il curricolo intorno a centri di interesse. La scuola autonoma è la risposta giusta a questa esigenza.
Infine la "questione insegnanti". Non si va da nessuna parte senza una consapevole partecipazione di chi nella scuola lavora tutti i giorni, cioè i dirigenti scolastici e gli insegnanti. E' necessario riqualificare la professione docente attraverso un serio programma di formazione iniziale e in servizio, un contratto di lavoro che consenta le diversificazioni di funzione e le progressioni di carriera, e premi il maggior impegno o i migliori risultati, e infine è indispensabile fare una programmazione delle entrate in servizio che tenga conto delle esigenze delle scuole e di quelle dei singoli docenti, consentendo vie d'uscita che valorizzino le competenze dei docenti anche in altri ambiti. Sull'educazione, si dice, ci giochiamo il futuro come singoli e come Paese: vorremmo davvero sbagliarci ed essere clamorosamente smentiti, ma temiamo che la scuola e la formazione non costituiscano una vera priorità, né per il governo, né per un'opinione pubblica preoccupata da altre e più clamorose emergenze.
Vittorio Campione ex segretario particolare ministro Berlinguer


La nostra rivista online

Servizi e comunicazioni

Seguici su facebook
Rivista mensile Edizioni Conoscenza
Rivista Articolo 33
Filo diretto sul contratto
Filo diretto rinnovo contratto di lavoro
Ora e sempre esperienza!
Servizi assicurativi per iscritti e RSU
Servizi assicurativi iscritti FLC CGIL