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Cofferati: Mobilitare le coscienze, dare voce alla diplomazia

Cofferati: Mobilitare le coscienze, dare voce alla diplomazia dal sito della Fondazione Di Vittorio Sergio Cofferati 20/3/03 ...

20/03/2003
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Cofferati: Mobilitare le coscienze, dare voce alla diplomazia
dal sito della Fondazione Di Vittorio
Sergio Cofferati 20/3/03


Dalla notte scorsa le bombe cadono su Baghdad. Le voci di centinaia di milioni di cittadini che, in tutto il mondo, hanno sperato fino all'ultimo di evitare una guerra sbagliata non sono state ascoltate. Ora l'orrore per il conflitto, la speranza di una soluzione pacifica, la necessità di ritornare alla diplomazia devono farsi sentire con più forza. Dobbiamo diffondere la cultura della pace, non bisogna considerare la guerra, neppure ora, come un fatto scontato e inevitabile.

E' giusto rispondere subito, bisogna reagire e sono in primo luogo le coscienze che devono mobilitarsi per condannare un atto irresponsabile. Questa guerra e' una sconfitta della politica che rischia di destabilizzare un'intera area geografica e di mettere in una crisi definitiva le Nazioni Unite.

Per questo e' indispensabile reagire con tutti i mezzi che la democrazia consente. La posta in gioco è oggi altissima. Non si tratta solo di dare stabilità ad un'area geopolitica cruciale e di restituire alla democrazia e alla pace nazioni da anni in conflitto, di sperare in una soluzione pacifica e sicura per la Palestina e per Israele, di sconfiggere il terrorismo internazionale che dall'odio e dal sangue non può che uscire rafforzato nella sua follia.

Fermare la pazzia della guerra e imporre la ripresa dell'attività diplomatica sotto l'egida dell'Onu deve diventare il primo atto per la riforma degli organismi internazionali, per ridare legittimità democratica alle Nazioni Unite e a tutte le altre istituzioni, dal Wto alla Banca mondiale, al Fmi.

In queste ore è in gioco anche il futuro dell'Europa. La guerra rischia di fermare il cammino europeo e di riportare il continente anni indietro. Mai come ora la sua costruzione è in pericolo. Lo strappo neoatlantista compiuto da alcuni governi, tra cui quello italiano, getta ombre inquietanti anche sulla possibilità di concludere positivamente il lavoro della Convenzione.

La responsabilità che il governo e la maggioranza si sono assunte, quella di aderire all''Alleanza dei volenterosi', contro il volere della stragrande maggioranza degli italiani, è grave. Nelle prossime ore, il Paese deve mobilitarsi, pacificamente e democraticamente, come ha saputo fare in questi mesi. Deve costringere il Governo e la maggioranza a modificare le proprie posizioni perché questa volta si faccia interprete del volere degli italiani.


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