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Cgil, Cisl e Uil: sciopero contro la guerra

I sindacati e l'ultimatum di Bush Rassegna - 18-03-2003 Cgil, Cisl e Uil: sciopero contro la guerra L'ultimatum degli Usa a Saddam è una "decisione illegittima" che compromette "l'...

18/03/2003
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I sindacati e l'ultimatum di Bush
Rassegna - 18-03-2003

Cgil, Cisl e Uil: sciopero contro la guerra

L'ultimatum degli Usa a Saddam è una "decisione illegittima" che compromette "l'ordine mondiale". Una decisione contro cui i sindacati metteranno in campo "tutti gli strumenti democratici", "nel pieno rispetto della legalità". Scioperi, fermate, manifestazioni: se la guerra scoppierà, Cgil Cisl e Uil si mobiliteranno. Lo annuncia una nota unitaria delle tre confederazioni.

"Cgil, Cisl e Uil - si legge nel documento - ritengono illegittima la decisione dell'ultimatum degli Usa all'Iraq presa al di fuori di ogni mandato delle Nazioni Unite, non motivata politicamente e tale da compromettere un ordine mondiale fondato sulla sicurezza e sul rifiuto della guerra come strumento di risoluzione delle controversie internazionali.

"Coerentemente alle scelte assunte a livello europeo dalla Confederazione europea dei sindacati (Ces) - prosegue la nota -, Cgil, Cisl e Uil intendono mettere in campo, nel pieno rispetto della legalità, tutti gli strumenti democratici per scongiurare la guerra ed esprimere la più netta contrarietà, il più fermo dissenso del mondo del lavoro".

Giovedì è prevista la riunione della Ces che deciderà le iniziative dei sindacati su scala europea. Ma, a livello nazionale, le confederazioni del lavoro italiane fanno già sapere che chiederanno da subito un incontro urgente al presidente del Consiglio dei ministri "per esprimere le loro opinioni, per riconfermare che l'Italia è vincolata al rispetto della Costituzione e alla Carta dell'Onu, per chiedere che il governo Italiano non metta a disposizione di questa avventura uomini, strutture militari e infrastrutture logistiche".

"Qualora dovesse scoppiare la guerra - si legge ancora nella nota -, Cgil, Cisl e Uil unitariamente proclameranno in tutta Italia azioni di sciopero, fermate di tutte le lavoratrici e lavoratori, manifestazioni in ogni città".

Confermata la decisione di celebrare il primo maggio ad Assisi: Cgil, Cisl e Uil "di fronte a questo scenario drammatico, confermano di voler tenere la manifestazione 1 maggio unitariamente ad Assisi, città simbolo della convivenza e del dialogo fra i popoli e della pace.


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