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Cgil, Cisl e Uil hanno deciso: il giorno dell'attacco sciopero generale dalle 15 alle 17

Cgil, Cisl e Uil hanno deciso: il giorno dell'attacco sciopero generale dalle 15 alle 17 di red Cgil, Cisl e Uil annunciano lo stop delle attività lavorative dalle 15 alle 17 con lo scoppio dell...

19/03/2003
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Cgil, Cisl e Uil hanno deciso: il giorno dell'attacco sciopero generale dalle 15 alle 17
di red

Cgil, Cisl e Uil annunciano lo stop delle attività lavorative dalle 15 alle 17 con lo scoppio della prima bomba. Se l'inizio delle ostilità sarà tra venerdì e sabato, partiranno presidi e sit in e la protesta scatterebbe lunedì sempre alla stessa ora.

Nella stessa giornata i sindacati invitano la popolazione a partecipare alle manifestazioni organizzate in tutte le città italiane coinvolgendo il più largo spiegamento di forze. Per i lavoratori dei servizi essenziali Cgil, Cisl e Uil punteranno a collocare le due ore di sciopero tenendo conto delle leggi e degli accordi collettivi per i diversi settori

Il no dei sindacati alla guerra sarà forte. Lo avevano annunciato Epifani, Pezzotta e Angeletti con una unica e grande voce ribadendo il loro impegno totale contro la guerra, in coerenza con le linee fissate a livello europeo dalla Confederazione Europea Sindacati. 'Chiuso per la pace' è lo slogan della protesta organizzata dai presidenti di Acli e Arci lombarde, di Emergency, dai segretari della Cgil e della Cisl lombarde che lanciano un appello ai negozianti della regione ad abbassare le saracinesche, per un tempo anche simbolico, con lo scoppio della prima bomba.

"In queste drammatiche ore tutti gli sforzi per fermare la guerra vanno esercitati -si legge nell'appello ai commercianti- le organizzazioni sindacali, i movimenti, le associazioni, la società civile tutta sta organizzando le iniziative per ribadire il no alla guerra nelle ore successive al suo eventuale scoppio". La scia di protesta inizia a muoversi attraverso le sedi regionali. Quelle di Toscana e di Emilia Romagna sono già in attività. "In tutte le città si manifesta il dissenso della popolazione italiana all'uso delle armi per questo vi chiediamo di unirvi a questa protesta. Il silenzio delle città, la fermata delle attività lavorative, possono rendere intenso e visibile il rifiuto della guerra", hanno commentato i rappresentanti dei sindacati lombardi.

E Bologna sceglie Piazza Maggiore come luogo della battaglia per la pace. Sarà da lì che il giorno successivo all'attacco all'Iraq si concentrerà la mobilitazione continua dei partiti, delle associazioni e dei sindacati che aderiscono al tavolo contro la guerra, ed è lì che verrà allestita una 'tenda di controinformazione', una specie di redazione che cercherà di tenere informata la gente su ciò che sta succedendo in Iraq e che fornirà informazioni su tutte le iniziative in città. Sempre da Piazza Maggiore partirà la manifestazione dei sindacati nel primo pomeriggio successivo all'attacco. Verrà proclamato il lutto cittadino. Verranno esposti drappi neri in diversi luoghi della città. Numerose altre iniziative pacifiste sono state elencate a Palazzo d'Accursio dal consigliere comunale del PRC, Valerio Monteventi, Antonio Amorosi dei verdi, Stefano Maruca della Cgil, Giovanni De Rose dell'Arci e Massimo Betti delle Rdb, che aderiranno alla campagna nazionale di boicottaggio contro la Esso.

Ai giornalisti che lo interrogavano sull'intervento del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, il leader della Cgil Epifani ha risposto: "Per quanto riguarda la Cgil, è evidente che con questa scelta il governo si mette esattamente all'opposto di quelle che sono le posizioni del movimento sindacale italiano e di quello europeo". Epifani invita la popolazione alle fiaccolate e alle veglie che si susseguiranno nelle prossime ore. "Proseguiremo le nostre iniziative - ha concluso Epifani '#8211; perché penso sia giusto accompagnare tutte le scansioni che la guerra potrà avere".


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