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Brescia Oggi-La scuola inizierà con lo sciopero

segretari provinciali di Cgil, Cisl e Uil chiedono un coinvolgimento preventivo dei Collegi docenti sulla sperimentazione La scuola inizierà con lo sciopero Il mondo sindacale si interroga...

24/08/2002
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Bresciaoggi

segretari provinciali di Cgil, Cisl e Uil chiedono un coinvolgimento preventivo dei Collegi docenti sulla sperimentazione
La scuola inizierà con lo sciopero
Il mondo sindacale si interroga sulle difficoltà che si profilano all'orizzonte
A poco più di due settimane dall'inizio dell'anno scolastico a Brescia, il mondo locale della scuola si interroga sui dubbi e le difficoltà che si stanno addensando all'orizzonte. Le famiglie degli alunni e gli insegnanti non sanno se potersi dire rassicurati o meno dopo le parole del ministro Letizia Moratti, che al Meeting di Cl di Rimini ha promesso che la sperimentazione andrà avanti, nonostante le difficoltà di bilancio.
Per di più in questi ultimi giorni si è aggiunto l'ultimo allarme a proposito delle nomine degli insegnanti. Recentemente il Tribunale amministrativo regionale del Lazio ha dato ragione agli insegnanti precari che avevano presentato ricorso contro la Circolare ministeriale del 14 giugno n. 69/2002, che permetteva l'accumulo di punteggio per i precari che avevano seguito corsi di specializzazioni universitari, aggiungendo ai 30 punti previsti per legge anche quelli delle supplenze.
Questa sentenza, contro la quale il Ministero della pubblica istruzione ha già deciso il ricorso al Consiglio di Stato, rischia comunque di fare riscrivere le graduatorie degli insegnanti nelle scuole medie inferiori e nelle scuole superiori. Un intoppo che potrebbe far saltare, dopo l'inizio dell'anno scolastico, molte nomine, con notevoli disagi per gli studenti, costretti a cambiare insegnante.
Cosa si profila all'orizzonte per la scuola bresciana? Abbiamo girato la domanda sul futuro dell'avvio dell'anno scolastico ai tre segretari provinciali dei sindacati scuola, Santo Gaffurini (Cgil), Enrico Franceschini (Cisl) e Ugo Nappi (Uil).
"Da parte nostra - sollolinea Gaffurini - manifesteremo l'insoddisfazione dei lavoratori della scuola con lo sciopero regionale di un'ora il 10 settembre, data di avvio delle lezioni a Brescia. La sperimentazione non si inventa dal 15 agosto, poche settimane prima dell'avvio delle lezioni. Siamo in una situazione paradossale: girano molteplici voci sulle disponibilità di alcuni dirigenti scolastici alla sperimentazione. Ma questa va concordata e discussa nel Collegio docenti e nei Consigli d'istituto, e finora nessun organismo collegiale della scuola bresciana ha preso in esame la questione della sperimentazione. Siamo a livello di pura demagogia da parte del Ministero. A due settimane dall'avvio dell'anno scolastico non si è mosso ancora nulla, eppure Brescia è un osservatorio importante per la cosiddetta riforma Moratti, che ha nel bresciano prof. Giuseppe Bertagna il principale ispiratore della bozza da cui è partito il progetto. Se analizziamo poi i numeri della sperimentazione, che a Brescia riguarderanno solo due scuole statali, una in città e una in provincia, coinvolgendo pochissimi alunni (7 o 8 bambini nelle elementari), appare evidente il significato politico della riforma. A noi invece interessa la qualità dell'insegnamento: vorremmo capire ed essere consultati preventivamente sulle modalità di intervento. Vorrei ricordare anche la grave questione dell'obbligo scolastico e della formazione professionale. Il 20 giugno 18 dirigenti scolastici del Consorzio degli istituti professionali bresciani hanno firmato un documento in cui si dichiara l'impossibilità della sperimentazione "in assenza di un disegno organico di riforma, delle prescritte deliberazioni degli organi collegiali e dei tempi tecnici di progettazione". Nonostante ciò abbiamo visto sui giornali la pubblicità ingannevole degli istituti professionali privati sulla possibilità di assolvere l'obbligo scolastico anche iscrivendosi a queste scuole a 14 anni. Ma i giovani rischiano di trovarsi fuorilegge, in assenza di una convenzione con i presidi degli istituti statali".
Ed a proposito delle graduatorie?
"A Brescia si inizierà lunedì a stilare le graduatorie - osserva Gaffurini - e non si potrà che utilizzare quelle attuali. Se il Consiglio di Stato confermerà la sentenza del Tar si potrà verificare il caso che le graduatorie non siano valide in corso di anno scolastico. Ma in quel caso il sindacato difenderà i lavoratori che si troveranno a perdere il posto".
"Fra tre o quattro mesi - ricorda Franceschini - le graduatorie potrebbero essere rimesse in discussione. Siamo totalmente insoddisfatti per come vengono gestiti gli organici. Vorremmo avere più certezze e meno proclami da parte del Ministero".
"I casi in contestazione - rileva Nappi - potranno essere poche decine nel Bresciano. Nell'eventualità di cause di lavoro, gli insegnanti rimarranno al loro posto fino alla definizione del caso".
"Tutto questo non potrà non influire sul regolare avvio dell'anno scolastico - osserva il Gilda insegnanti in una nota scritta - che rischia di vedere il solito valzer dei docenti...Nel complesso è la qualità della scuola pubblica a pagare per gli errori della burocrazia ministeriale". p.m.


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