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Ansa:RAPPORTO ISFOL, ITALIA IN RITARDO RISPETTO A OBIETTIVI UE

FORMAZIONE: 60% IN ETA' LAVORO HA LICENZA ELEMENTARE E MEDIA RAPPORTO ISFOL, ITALIA IN RITARDO RISPETTO A OBIETTIVI UE Sei italiani su dieci in eta' lavorativa hanno solo il titolo di licenza elem...

16/09/2003
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ANSA

FORMAZIONE: 60% IN ETA' LAVORO HA LICENZA ELEMENTARE E MEDIA
RAPPORTO ISFOL, ITALIA IN RITARDO RISPETTO A OBIETTIVI UE

Sei italiani su dieci in eta' lavorativa hanno solo il titolo di licenza elementare o me-dia, non navigano in Internet e non partecipano ai processi di formazione continua. Di contro, solo il 17% degli adulti ha svolto una attivita' di formazione negli ultimi due anni e una quota ancora ''troppo consistente'' di giovani lascia il sistema formativo senza aver conseguito un diploma o una qualifica professionale. E' lo scenario che emerge dal Primo rapporto nazionale sulla ''Domanda e l'offerta di formazione per-manente in Italia'' realizzato dall'Isfol e presentato oggi nel corso del convegno ''Ap-prendere da adulti''. Quello della formazione permanente in Italia, ha sottolineato
il direttore generale dell' Istituto per lo sviluppo della formazione professionale dei lavoratori, Antonio Francioni, presentando il rapporto, e' un settore oggi tanto piu'
importante, se si pensa alle ''due importanti riforme in atto: la riforma Moratti sulla scuola e la riforma Biagi sul lavoro''.
Lo studio dell' Isfol evidenzia inoltre il forte ritardo del Paese rispetto agli obiettivi fissati dall' Unione Europea: per il 2010, l' 80% della popolazione compresa tra i 15 e i 64 anni, ricorda, dovra' possedere un titolo di scuola secondaria superiore e il 10% della popolazione adulta dovra' poter usufruire ogni anno di corsi di formazione permanente (la media italiana, e' stato detto, e' del 4,6% contro una media europea
dell' 8,4%). Per centrare quest' ultimo obiettivo, sottolinea l'Isfol, il sistema di forma-zione in Italia dovrebbe arrivare a soddisfare la domanda di circa 4 milioni di perso-ne. Una strada ''ancora tutta in salita, specie se si pensa al numero degli utenti po-tenziali del sistema di formazione permanente, circa 36 milioni''.
Quanto alle sedi operative di formazione permanente, in Italia sono oltre 1.700, di cui il 65% stabili. Il 60% degli operatori, sempre secondo il censimento dell' Istituto, e' rappresentato da collaboratori o da soci e volontari. Nel 2001-2002, sono stati
piu' di 17 mila i corsi offerti, che hanno coinvolto oltre 350 mila persone (piu' di 2 mi-la sono i corsi finalizzati al conseguimento di titoli di studio: il 67% per la licenza
elementare e media, il 27% per un diploma secondario superiore, il restante 6% per altri titoli). Circa 10 mila corsi sono incentrati sull' alfabetizzazione (il 18% per la lin-gua italiana, il 38% per l' inglese, il 42% per l' informatizzazione e il 2% ad altro).
Infine, le strutture che offrono servizi di formazione sono per il 49% del totale costi-tuite da organismi pubblici e privati, per l' 11% da infrastrutture culturali, per il 3% da
altre amministrazioni pubbliche e per il 37% dal terzo settore.
Il 31% del totale si trova nel sud e nelle isole, il 26% nel nord-est, il 24% a nord-ovest e il 19% al centro. Due le linee che l' Isfol suggerisce di seguire per risponde-re con efficacia alla domanda di formazione permanente: migliorare dal punto di vi-sta qualitativo e quantitativo l' informazione e attivare una rete tra le istituzioni cen-trali e locali.


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