Adige-SNALS, riforma in tribunale

Trento (pag.19)

Il protocollo d'intesa tra il ministro Moratti e la Provincia "per una sperimentazione di nuovi modelli nel sistema di istruzione e di formazione" finisce in tribunale. Lo Snals, infatti, a quanto si apprende da un comunicato, ha promosso davanti al Tar del Lazio un ricorso per l'annullamento del protocollo d'intesa, siglato il 10 giugno scorso. Si tratta della possibilità di anticipare alcuni aspetti della riforma Moratti per la scuola tra cui l'obbligo assolvibile nella formazione professionale per la secondaria superiore, cioè la possibilità di scegliere dove terminare la scuola dell'obbligo, se in classe o al lavoro.
Secondo il sindacato "i provvedimenti sono lesivi di alcuni diritti costituzionali quali quelli alla formazione ed educazione ai sensi dell'articolo 33 della Costituzione nonché del principio di uguaglianza tra i cittadini che dovrebbe garantire lo stesso ministero". Lo Snals inoltre lamenta "la mancata audizione del Consiglio nazionale della pubblica istruzione" e "l'aspetto discriminatorio della riforma". "Il protocollo - si legge ancora nel comunicato - stravolge l'intero sistema educativo, imponendo scelte su principi, interessi e diritti sociali e civili fondamentali che devono, invece, essere stabiliti e approvati con legge provinciale nella Provincia di Trento e nazionale nel resto d'Italia". Questo invece il commento di Fedele Ricciato, segretario generale dello Snal, sindacato che "orienta la sua politica verso l'unitarietà del sistema educativo e formativo italiano contro ogni frammentazione dello stesso, nel pieno rispetto delle norme costituzionali. Per questo motivo abbiamo chiesto alla magistratura la coerenza della sperimentazione con i principi costituzionali".
Ricordiamo che il protocollo firmato da Dellai a Roma rappresenta un documento sul quale - da subito - non sono mancate le polemiche. La Uil non ha mai firmato il testo, mentre la Cgil in un secondo momento da ritirato la propria adesione. Adesso l'iniziativa dello Snals, che peraltro non impressiona più di tanto il presidente della Provincia. "Più che altro mi viene da sorridere - si limita ad osservare Dellai - perché non capisco che cosa ci sia alla base del ricorso, visto che quel protocollo non è certo un atto amministrativo".