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Tagli e terremoto, in Emilia la scuola è in ginocchio

Lunedì presidio Flc Cgil al ministero. "Andremo a suonare la campanella al ministro. L’edilizia scolastica costituiva già un’emergenza nazionale anche prima del terremoto, figuriamoci adesso con la spending review"

15/09/2012
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Rassegna.it

di Mayda Guerzoni

Tagli e terremoto, in Emilia la scuola è in ginocchio (foto di Attilio Cristini) (immagini di (foto di Attilio Cristini))
Sotto i colpi della spending review e della disattenzione del governo, le scuole dell’Emilia devastate dal terremoto non riemergeranno dalle macerie: per questo lunedì mattina 17 settembre la Flc – regionale e nazionale – darà vita a una protesta eclatante con i sindacalisti incatenati davanti al ministero, nel giorno di apertura del nuovo anno scolastico. L’annuncio è stato dato questa mattina, in conferenza stampa a Bologna, dalla segretaria generale Flc regionale Raffaella Morsia insieme ad Anna Maria Santoro, segreteria nazionale, e ai dirigenti di categoria delle zone interessate (Modena, Bologna, Reggio Emilia, Ferrara).

“Andremo a suonare la campanella al ministro – ha sottolineato Morsia –, perché siamo stanchi di solidarietà e buone intenzioni. L’edilizia scolastica costituiva già un’emergenza nazionale anche prima del terremoto, figuriamoci adesso. E dove sono i mille insegnanti in più promessi qualche mese fa dal sottosegretario proprio qui a Bologna? Servirebbe maggiore responsabilità da parte dei soggetti istituzionali, anche per rispetto della sofferenza di queste popolazioni”.

Nell’area colpita dal sisma battono duecento plessi scolastici parzialmente o totalmente inagibili per circa 60.000 alunni e studenti i quali dovranno affrontare forti disagi con il nuovo anno scolastico, che comunque per loro slitterà di qualche settimana o forse più. In molti casi poi verranno smistati verso le scuole delle zone limitrofe, ma i trasporti non sono ancora ben organizzati e per di più le famiglie dovranno pagarseli; in altri casi sono stati allestiti prefabbricati o tensostrutture, al momento sforniti perfino dei banchi, mentre la mensa resterà un sogno per lungo tempo. E in queste situazioni di emergenza servirà più personale, insegnanti e ata in particolare per l’assistenza ai più piccoli (“anche solo per raggiungere i bagni esterni, tanto per fare un esempio che riguarda la normalità quotidiana”).

“Invece gli organici complessivi restano fermi e sono del tutto insufficienti – ha denunciato la Flc -, mentre in Emilia Romagna continua a crescere a ritmo sostenuto il numero degli studenti: per quest’anno novemila in più. Facile prevedere che le difficoltà aumenteranno per tutti. Dunque bisogna produrre in fretta interventi concreti, non scaricare sulla dirigenza regionale un colpevole ritardo del governo che va recuperato rapidamente.”
In questi mesi alcune centinaia di volontari della Flc sono stati protagonisti del progetto “Insieme la scuola non crolla” gestendo molteplici attività didattiche e di gioco per bambini e ragazzi dai 3 ai 14 anni delle zone terremotate.