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Repubblica-Torino-Un migliaio di allievi in bilico

allarme di Rattazzi, presidente dell'Asapi, l'associazione che riunisce molte scuole della regione Un migliaio di allievi in bilico "Iscritti ai corsi sperimentali, rischiano di perdere ...

08/09/2002
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la Repubblica

allarme di Rattazzi, presidente dell'Asapi, l'associazione che riunisce molte scuole della regione
Un migliaio di allievi in bilico
"Iscritti ai corsi sperimentali, rischiano di perdere l'anno"
"Può accadere come in Trentino che tutto sia rinviato di 12 mesi se il Tar accoglierà il ricorso presentato dallo Snals"


"Fate attenzione a iscrivere i vostri figli ai corsi professionali sperimentali che la Regione sta organizzando per il completamento dell'obbligo scolastico. Rischiano di perdere un anno, senza nemmeno iniziare le lezioni". A lanciare l'allarme è Giulio Cesare Rattazzi, preside dell'istituto tecnico Avogadro e presidente dell'Asapi, la neonata associazione che riunisce molte scuole del Piemonte. Il rischio, spiega Rattazzi, è che si verifichi anche qui ciò che è già accaduto in Trentino dove, dopo aver firmato il protocollo d'intesa con il governo, si è stati costretti a rinviare tutto di un anno. Lo Snals, sindacato autonomo della scuola, ha infatti presentato un ricorso al Tar contro quella sperimentazione. Se venisse accettato o se anche solo, come è più probabile, ottenesse la sospensiva, tutti i corsi di quel tipo avviati in Italia, potrebbero essere bloccati.
In Piemonte, in base all'accordo firmato a luglio tra il ministero dell'istruzione e l'assessore Gilberto Pichetto, dovrebbero essere una decina i corsi di quel tipo. A tenerli saranno le agenzie che si occupano da tempo di formazione professionale. "Ma presenteranno i progetti solo a metà settembre - aggiunge Rattazzi - e se va bene i corsi partiranno a ottobre con quasi un mese di ritardo rispetto al resto della scuola". Nell'intenzione di chi li ha creati quei corsi dovrebbero accogliere i ragazzi (a Torino un migliaio) che avrebbero abbandonato la scuola dopo la terza media se non fosse stato innalzato l'obbligo scolastico a quindici anni. E dovrebbero al tempo stesso dare una formazione professionale specifica, insieme a nozioni di cultura generale di tipo scolastico. Una sperimentazione insomma di quella riforma della scuola superiore annunciata dalla Moratti che dovrebbe dividerla in due grandi settori, quello liceale e quello professionale, appunto. "Ma - spiega Rattazzi - l'accordo prevedeva la partecipazione degli istituti professionali, della scuola vera insomma, a fianco delle agenzie specializzate (e private), ma qui in Piemonte ciò non è accaduto". Da qui la richiesta che l'Asapi e i sindacati hanno rivolto alla Regione Piemonte e al ministero, perché tutto sia rinviato di un anno. Intanto però il solo annuncio della riforma ha già provocato le prime conseguenze: quest'anno negli istituti professionali c'è stato un calo di iscrizioni del 15 per cento. "Il timore è che diventino scuole di serie B".
(marco trabucco)


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