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Repubblica-Torino-Tutti in piazza per bloccare il ddl Moratti

PROTESTA Presenti le diverse sigle sindacali Tutti in piazza per bloccare il ddl Moratti In corteo dalle varie sedi, comizio in piazza Castello davanti alla prefettura ...

02/03/2005
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la Repubblica

PROTESTA
Presenti le diverse sigle sindacali
Tutti in piazza per bloccare il ddl Moratti
In corteo dalle varie sedi, comizio in piazza Castello davanti alla prefettura


"Fermare il Ddl Moratti si può": con queste parole comincia lo sciopero del personale universitario contro il disegno di legge di riforma della docenza universitaria, che è stato proclamato a livello nazionale per tutta la giornata di oggi da tutte le sigle sindacali. I cortei decentrati partono dalle 8 dalle facoltà scientifiche di via Pietro Giuria, dal Politecnico e da Palazzo Nuovo, e confluiranno intorno alle 9 in piazza Albarello. La manifestazione proseguirà fino a piazza Castello davanti alla prefettura: "L'inizio della discussione d'aula alla Camera dei deputati ha rimarcato le profonde contraddizioni della maggioranza e del Governo ? spiegano i protestatari (Adu, Andu, Apu, Cisal-Università, Cisl-Università, Cnu, Firu, Flc-Cgil, Snals-Università, Sun, Uilpa-Ur) ? e la stessa assenza del presidente della VII Commissione permanente, le surreali dichiarazioni del ministro riportate e ribadite in aula dall'onorevole Pepe, le polemiche interne alla maggioranza che hanno portato alcuni deputati a dichiarare di non sentirsene più parte, sono fatti che dimostrano l'insostenibilità della proposta governativa. Siamo anzi giunti al paradosso di un ministro che dichiara superato il testo in discussione, senza peraltro fornirne uno alternativo". E quindi, tre i punti fermi della protesta: un'Università di qualità ? che non può essere tale con meno professori e ricercatori; un'Università che non sia ?a mezzo servizio', fatta da docenti part-time e da figure precarie, che non può fare ricerca ed è condannata a una didattica dequalificata; un'Università con risorse per il diritto allo studio. Il Coordinamento torinese dei ricercatori precari del Politecnico, infine, rivendica il diritto a un lavoro non precario, l'incremento dei finanziamenti alla ricerca e la libertà della ricerca stessa, una politica universitaria di reclutamento programmato in modo da far fronte alle future esigenze della didattica e della ricerca, diritti e tutele per i ricercatori in formazione e salari adeguati, per gli assegnisti e i docenti a contratto, con forme di previdenza per i periodi di disoccupazione.
(t.c.)


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